Liste d’attesa in Basilicata: “oltre un anno per una visita. Finisce per curarsi solo chi può permettersi di pagare”. Questa la proposta

Tenere aperti i laboratori medici e diagnostici anche di sera e nel fine settimana e predisporre manifestazioni d’interesse rivolte alle strutture private accreditate presenti sul territorio per l’acquisto di prestazioni aggiuntive, due validi strumenti, previsti dalla legge, attraverso i quali riteniamo si possa contribuire a ridurre il fenomeno delle liste d’attesa, che costringono i cittadini ad attendere mesi o addirittura anni per effettuare prestazioni salvavita (visite mediche, accertamenti diagnostici o ricoveri ospedalieri) e che rappresentano il problema dei problemi del nostro sistema sanitario”.

E’ il tema della Conferenza Stampa indetta dal Presidente del Gruppo Consiliare Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello e che si è tenuta questa mattina presso il Palazzo del Consiglio Regionale di Basilicata alla presenza di tutti i consiglieri regionali di centro sinistra e degli organi di stampa.

Ha spiegato Vizziello:

“Le liste d’attesa sono l’elemento in grado di mandare a farsi benedire i principi dell’universalità e dell’equità delle cure previsti dalla Costituzione e sui quali si regge la sanità italiana, principi secondo i quali lo Stato garantisce a tutti i cittadini le cure necessarie e soprattutto il ricco e il povero, benchè contribuiscano in maniera diversa al finanziamento della sanità attraverso il pagamento delle tasse, hanno diritto, in caso di necessità, agli stessi trattamenti sanitari”.

Ha aggiunto Vizziello:

“Quando per poter effettuare una visita medica o un esame di laboratorio bisogna attendere oltre un anno finisce per curarsi solo chi può permettersi di pagare 150 euro per effettuare quella visita o esame presso uno studio privato, mentre chi può pagare solo il ticket di 36 euro in ospedale è costretto a rinunciare alle cure.

L’anno scorso le famiglie lucane sono state costrette a pagare, di tasca propria, 1200 euro per effettuare nel privato prestazioni sanitarie che il sistema sanitario pubblico non riesce ad erogare in tempi adeguati una vera e propria tassa occulta che grava su tutti i cittadini che tentano di prenotare una visita nelle aziende sanitarie e, constatati i lunghi tempi di attesa, si rassegnano a dover mettere mano al portafoglio.

La soluzione a questo annoso problema non può che derivare da una rigorosa applicazione anche in Basilicata del Decreto Schillaci, che da un lato non mette neanche un euro di nuove risorse per accorciare i tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie, ma dall’altro è una summa di misure di buon senso quali i centri unici di prenotazione volti ad unificare le agende di prenotazione dei centri pubblici e di quelli privati, la già ricordata sanità by night e del weekend, vale a dire la possibilità di effettuare visite ed esami anche di sera(nei giorni feriali) e il sabato e la domenica e soprattutto il meccanismo dei cosiddetti percorsi di tutela, cioè la sanzione per gli ospedali che non riescono a garantire la prestazione entro i termini previsti dalla classe di priorità di accollarsi le spese di quella stessa prestazione erogata dal privato o in intramoenia.

La mozione che insieme a tutti gli altri consiglieri di minoranza abbiamo presentato oggi alla stampa e della quale chiederemo l’iscrizione nella prossima seduta del Consiglio regionale rappresenta un pungolo per l’attuale governo regionale, affinchè si svegli dal torpore e metta a valore i circa 7 milioni di euro che sono nella disponibilità della Regione per snellire i tempi di erogazione di visite mediche e accertamenti diagnostici” .

Il leader di Basilicata Casa Comune Angelo Chiorazzo, intervenuto al termine della conferenza stampa, ha sottolineato l’importanza del monitoraggio ex ante dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie, argomento oggetto di una recentissima interrogazione presentata dallo stesso Chiorazzo, ed ha rimarcato come una delle principali innovazioni del Decreto Schillaci sia proprio la Piattaforma nazionale di monitoraggio delle liste d’attesa, perché, ha spiegato il Vice Presidente del Consiglio regionale:

“Non riuscirai mai a governare una cosa della quale non hai contezza e i tempi biblici con cui si effettuano nella nostra regione visite mediche ed esami di laboratorio richiedono innanzitutto comportamenti improntati alla trasparenza da parte di chi è istituzionalmente preposto alla tutela di un diritto primario come quello alla salute”.