Ha festeggiato giovedì i quarant’anni di attività l’associazione culturale Onyx Jazz Club, una delle più longeve e produttive della regione.
Racconta l’associazione:
“Una festa celebrata tra soci, riuniti prima in sede e dopo in un pub materano, all’insegna della sobrietà e di quello spirito primitivo che unì lo sforzo di quattro amici interessati a far nascere una realtà unica sul territorio.
Intorno alla passione per il jazz sono stati capaci di far lievitare progetti culturali multidisciplinari, aperti al dialogo costante con il territorio e alla valorizzazione delle sue risorse.
Quello spirito, fondato sull’amicizia, sull’entusiasmo, sull’amore per la propria terra e, naturalmente, per la musica e la cultura, è stato il cemento che ha consolidato la crescita dell’Onyx in tutti questi anni proponendola all’attenzione nazionale e ai riconoscimenti di critica e addetti ai lavori.
Non è un caso che il comune di Aliano di recente abbia voluto veicolare attraverso una delle iniziative dell’Onyx la promozione della sua candidatura a capitale italiana della cultura 2027.
La storia dell’Onyx dice che il 23 Gennaio 1984 l’idea di quattro amici uniti da una precedente esperienza associativa appena abbozzata si traducesse in realtà. Da allora i viaggi organizzati con pochi mezzi nella vicina Puglia per assistere a serate jazz furono sostituiti da una attività di formazione e dalla organizzazione di concerti sul campo.
Pian piano Matera è diventata il palcoscenico di artisti, affermati o emergenti, appartenenti a più varianti del jazz e a più generi musicali.
Alcuni di loro, come Bruno Tommaso, Ettore Fioravanti, Gianluigi Trovesi, Massimo Urbani, Paolo Fresu, Roberto Ottaviano, Gegè Telesforo, avrebbero fatto la storia del jazz italiano. Altri, come Steve Lacy, Richard Galliano, Carl Palmer, gli Oregon, Javier Girotto, Daniel Karlsson, erano già leggende a livello internazionale.
Tutti loro sono stati fra i protagonisti del Gezziamoci, il festival internazionale del jazz che è il fiore all’occhiello del cantiere di attività dell’Onyx e conta 37 edizioni.
La rassegna ha intrecciato un solido rapporto con il territorio, che l’associazione materana punta a sviluppare ulteriormente in tutta la Basilicata attraverso la Rete Culturale Gezziamoci.
Quando sembrò maturare il sogno di poter utilizzare Casa Cava come centro di produzione culturale, l’Onyx dovette subire per scelte politiche una diversa destinazione del sito.
Una ingiustizia del genere ha lasciato una ferita profonda, ma non ha bloccato i piani dell’associazione.
Nel corso degli anni il laboratorio progettuale dell’Onyx ha concepito la creazione di quattro settori, OnyxAmbiente, OnyxDischi, OnyxLibro – Presidio del Libro di Matera e OnyxFotografia.
Il primo si caratterizza per il legame tra musica e luoghi da esplorare, dimenticati e nascosti, proponendo itinerari rivolti alla scoperta del paesaggio e all’ascolto di suoni e silenzi all’alba.
È improntato alla produzione di lavori discografici originali il secondo, che ha al suo attivo già 37 incisioni, tra vinili, cd e dvd.
Il terzo, il più giovane, avendo sette anni di vita, è il Presidio del libro e promuove la lettura con particolare attenzione al rapporto tra musica e libro favorendo lo scambio tra le due realtà espressive.
Alla fotografia, e non solo alle immagini dei concerti e dei protagonisti, lavora il quarto integrando felicemente la produzione culturale dell’Onyx con un’altra espressione artistica.
Obiettivo puntato come sempre alla bellezza del territorio, ai paesaggi, alla natura, ai volti e ai luoghi di lavoro della gente di Basilicata.
Ma se l’intero compendio di attività rappresenta passato e futuro dell’Onyx Jazz Club, il futuro è senz’altro rappresentato dal progetto della G.O.L., la Giovane Orchestra Lucana, formazione nata dalle residenze artistiche organizzate la scorsa estate dall’Onyx Jazz Club nei comuni di Aliano, Acerenza e Marsico Nuovo.
È l’esempio più tangibile di come la produzione culturale possa offrire opportunità ai giovani e impegnarli in esperienze di formazione e conoscenza stimolando le loro capacità e le loro sensibilità”.