POLITICHE 2018: ECCO QUANTI LUCANI ALL’ESTERO HANNO VOTATO

Giovanni Baldantoni, presidente dell’Associazione Lucani nei Balcani a Bucarest, commenta la ancora troppo poca affluenza alle urne dei lucani, e sottolinea le differenze di voto tra i residenti in Italia e i nostri connazionali all’estero.

Questa la sua nota:

“Purtroppo il principale obiettivo di Palazzo Italia Bucarest, quartier generale del Movimento Lucani nel Mondo e Associazione Lucani nei Balcani, quello di migliorare la partecipazione elettorale delle precedenti elezioni del 2013, non è stato raggiunto perché, come è accaduto cinque anni fa, solo un terzo dei lucani ed in generale degli italiani all’estero ha espresso il voto.

Un motivo ci sarà: innanzitutto negli anni passati, quando i deputati e senatori eletti sono stati più presenti tra le nostre comunità di emigrati, la partecipazione e quindi l’interessamento alla politica sono stati maggiori.

Invece, già i parlamentari della precedente legislatura si sono visti solo in alcuni Paesi esteri e solo in rare occasioni.

Quanto ai risultati del voto all’estero, sono decisamente in controtendenza: il Pd crolla in Italia, me tiene nella circoscrizione estero dove, in base ai dati del ministero dell’Interno, sui seggi scrutinati finora, perché purtroppo a tre giorni dal voto non c’è ancora il dato definitivo, il Partito democratico ha raccolto il 26% dei voti.

Tra gli italiani all’estero non sfondano invece i 5 Stelle (17%) mentre il centrodestra si ferma al 22%.

Il Pd è il primo partito in Europa, con il 32%, seguito dal centrodestra con il 25% e dal M5S con il 23%.

Democratici in testa anche nella ripartizione Asia-Africa-Oceania, oltre il 32%, seguiti stavolta dal M5s con il 26% % e dal centrodestra con il 23%.

In America Meridionale la fa da padrone il Maie, con il 29%, seguito dall’Usei con il 22%.

Il Pd si ferma al 14%, il centrodestra all’11% e il M5S non arriva al cinque per cento.

Gli italiani in Nord e Centro America premiano, invece, il centrodestra, vicino al 33% nella ripartizione, tallonato dal Pd con il 30%.

Il Ms5 si ferma poco sotto il 18%, mentre il Maie, che quest’anno ha presentato i suoi candidati anche nella ripartizione, è poco sotto il sette per cento.

Bisogna trovare le ragioni del voto in controtendenza e lo faremo nei prossimi giorni.

Per ora, noi lucani all’estero viviamo con il ‘dominio’ di due ‘poteri’, quello locale del Paese in cui viviamo e quello di cui sentiamo parlare del Governo Italiano.

La verità che evidenzia il risultato all’estero rappresenta la sconnessione tra l’Italia e il network degli italiani all’estero, anche perché non esiste un Ministro che si occupa di noi emigrati.

Un giorno il passionale Mirco Tremaglia, padre del voto degli italiani all’estero, percorreva il mondo intero per sapere di noi; oggi, da Italiano, ed in atti di identità Lucano, non abbiamo un interlocutore.

Sarebbe ora che i nuovi Parlamento e Governo istituissero un Ministero specifico, tenuto che il corpo elettorale è composto da poco meno di 5 milioni di italiani oppure tanto vale rinunciare al voto che, è bene ricordare, avviene direttamente e comodamente da casa attraverso il plico spedito da Ambasciate e Consolati.

Gli Italiani nel mondo sono quelli che pesano veramente poco per lo stato Italiano, ma danno risonanza ‘’alla razza pura degli Italiani’’, quelli che lavorano e danno da lavorare all’Italia, quelli che hanno permesso lo sviluppo di tante Nazioni, come Germania e Svizzera; ora è il momento della Romania e dei Balcani.

L’opinione di tutti noi emigrati è sempre la stessa: diffidiamo da chi, presa la poltrona, non una visita, non un evento, non una presenza”.