“Pinuccio”, il noto inviato di Striscia la Notizia, è tornato ad occuparsi della Basilicata in merito ad:
“un surreale prestito di un macchinario sanitario tra due regioni“.
Infatti, nel servizio andato in onda, “Pinuccio” ha così introdotto l’argomento:
“Carissimi amici, oggi vi parliamo di una storia curiosa.
La Regione Basilicata, nel 2008, compra un macchinario per fare le analisi tossicologiche.
Lo stesso viene dato all’Università degli Studi di Bari per fare dei corsi di formazione al personale lucano.
Il macchinario, però, non è più tornato in regione, ma è rimasto a Bari.
Al danno si aggiunge la beffa: dalla Basilicata vengono al Policlinico di Bari per fare degli esami e pagano il ticket, perché stanno in un’altra regione”.
L’avvocato Leonardo Galeazzo, ai microfoni di Striscia, ha dichiarato:
“Tale macchinario serve anche per ottenere:
- porto d’armi
- patente professionali: camion, autobus…;
- per verificare lo stato di alterazione psico-fisica.
Si evita soprattutto un falso positivo e serve, anche, per verificare il quantum di sostanza e, non solo, la presenza eventuale.
Nel 2008, viene deliberato l’acquisto di questo macchinario per potenziare i laboratori.
La convenzione prevedeva 12 mesi per la formazione.
Il vero problema è che questa non è mai stata rispettata: invece di 12 mesi sono 12 anni e la stessa strumentazione è ancora, adesso, presso il Laboratorio analisi della Cattedra di Tossicologia Forense dell’Università di Bari.
Dalla Basilicata, ai presunti trasgressori, viene chiesto di recarsi a Bari con un ticket pagato all’azienda sanitaria pugliese e con un esborso, non solo economico, per coloro i quali sono residenti nella parte ovest della Basilicata, con una distanza non di poco conto.
Senza pensare, anche un vuoto a livello finanziario da parte dell’Azienda, visto che questi ticket sono versati a quella pugliese.
Ci sono diverse lettere dell’azienda materana che chiede, ai propri vertici e all’azienda sanitaria pugliese, di tornare in possesso di questo macchinario, per evitare i disservizi“.
Conclude l’inviato:
“Noi ci auguriamo che questo macchiano ritorni presto in Basilicata”.
Avete visto il servizio?
Cosa ne pensate?