Domani, Venerdì 19 Maggio, al Salone del libro di Torino, sarà presentato in anteprima nazionale il libro “Le città invincibili” di Serafino Paternoster.
Il padiglione allestito della Fondazione Matera-Basilicata 2019, domani alle ore 18:00, ospiterà questo volume con il suo autore, Serafino Paternoster e l’editore, Antonio Candela.
Il materano Paternoster è laureato in Scienze della Comunicazione è critico musicale e giornalista professionista. E ‘ caposervizio dell’ufficio stampa della Giunta regionale della Basilicata dove lavora dal 1996. Dal 2010 al 2015 ha gestito l’attività di comunicazione istituzionale del Comune di Matera e l’ufficio stampa del comitato Matera2019 per la candidatura a Capitale Europea della Cultura.
Negli stessi anni ha coordinato alcuni progetti come “Materadio – la Festa di Rai Radio3” e alcuni eventi come la cittadinanza onoraria a Enrique Irazoqui e a Francesco Rosi. Ha collaborato con numerose testate.
Abbiamo intervistato Serafino Paternoster:
Com’è nata l’idea di scrivere il libro?
“Ho lavorato alla candidatura di Matera a Capitale della cultura sia da responsabile ufficio stampa del comitato Matera2019 sia da responsabile della comunicazione del Comune di Matera.
Ho pertanto prodotto tantissimi comunicati stampa per spiegare le cose che stavamo facendo. Dopo la proclamazione ho pensato che sarebbe stato non solo bello, ma anche utile, rimettere in ordine tutti i progetti che avevamo realizzato raccontando come è nata questa candidatura e come si è sviluppata, come si è formato il team, la cornice politica e qualche retroscena.
In questo viaggio mi sono fatto aiutare dai contributi di alcuni dei protagonisti, a partire dal sindaco di allora, Salvatore Adduce, e dal sindaco di oggi, Raffello De Ruggieri, dai due presidenti di Regione, Vito de Filippo e Marcello Pittella, fino ai tanti professionisti della cultura che hanno collaborato con il comitato, da Marta Ragozzino a Agostino Riitano”.
Ci descriva l’emozione che ha provato nel pomeriggio in cui Matera è stata proclamata Capitale Europea della Cultura 2019?
“Ero a Roma ed ero riuscito a farmi avanti tra la folla dei giornalisti per avvicinarmi il più possibile alla porta dietro la quale c’era la giuria che stava decidendo quale sarebbe stata la capitale europea della cultura per il 2019.
In quei momenti stavo twittando ogni fase senza sapere che i miei twett stavano andando in proiezione sul grande schermo di Piazza San Giovanni, davanti a migliaia di persone.
Al momento della proclamazione io ero seduto esattamente dietro il sindaco, tenevo la mia mano destra poggiata sulla sua spalla e la mano sinistra nella mano di Piero Lacorazza che era seduto al mio fianco e che a sua volta teneva le mani di Alberto Giordano e così via.
Così, per darci coraggio e condividere quella attesa. Poi l’urlo e un grande salto e mi sono ritrovato catapultato in un’altra dimensione, con tutti i colleghi delle testate nazionali che mi cercavano per intervistare Adduce. Un ricordo emozionante che terrò sempre con me”.
Come mai ha deciso di devolvere il ricavato a Legambiente?
“Non ho scritto questo libro per ragioni di lucro, ma solo per documentare una straordinaria esperienza e per offrirla alla riflessione di altri cittadini e altre città.
Ho quindi pensato che sarebbe stato giusto, per ogni albero tagliato per realizzare questo libro, piantarne uno nuovo a Matera. E’ un po’ questo lo spirito di Matera2019. Ogni cittadino deve sentirsi parte di una comunità e non è più sufficiente chiedere cosa possono fare le istituzioni per noi, ma occorre chiedersi cosa può fare ognuno di noi per la comunità in cui vive”.
Tre motivi per leggere sotto l’ombrellone il suo primo libro?
“E’ un libro che si rivolge a tutti i cittadini perché attraverso l’esempio di Matera2019 sappiano ritrovare un nuovo protagonismo nella vita pubblica, si rivolge ai governi locali perché, sempre dall’esempio di Matera2019, possano trarre consigli sulle politiche pubbliche, e si rivolge alle città nel loro complesso perché dall’esperienza di Matera possano trarre un consiglio: non basta essere belle, non basta avere una ricca storia, uno straordinario patrimonio culturale, ma occorre costruire un modello di cambiamento e una visione di futuro per diventare davvero invincibili”.
Di seguito riportiamo la foto che ritrae il momento in cui di Serafino Paternoster insieme all’editore Antonio Candela (prima di partire per Torino) hanno omaggiato una copia del libro “Le città invincibili” al Presidente della regione Basilicata Marcello Pittella: