“Ha preso il via da qualche giorno a Potenza e Matera, la petizione contro il cibo sintetico promossa a livello nazionale da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition”.
Così il Segretario e consigliere regionale di FDI, Piergiorgio Quarto che sottolinea:
“Le multinazionali del latte in provetta, del pesce e delle carni sintetiche, stanno tentando di mettere sul mercato prodotti ‘Frankenstein’ che potrebbero anche avere il lascia passare europeo con le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio.
Per questo è importante l’impegno della politica, oltre che delle associazioni di categoria su questo tema.
È necessario scuotere le sensibilità dei cittadini sui rischi che potrebbero esserci, valorizzando quello che da sempre compone la nostra dieta quotidiana: il cibo naturale.
La scarsa tutela del cibo naturale, peraltro in una regione come la Basilicata, nella quale le eccellenze alimentari sono il fiore all’occhiello della produzione locale e hanno dietro migliaia di lavoratori , non può essere in alcun modo tollerata.
Si tratta infatti di un pericoloso sistema che colpisce le tipicità tradizionali, che hanno bisogno di sostegni per farsi conoscere sul mercato e che rischiano invece di essere condannate all’estinzione, mentre la ‘carne Frankenstein’ ottenuta in laboratorio da cellule in vitro è oggetto di forti investimenti.
Dietro il business della carne in provetta si nascondono rilevanti interessi economici, volti a sconvolgere il sistema agroalimentare mondiale e a minare le basi della dieta mediterranea e di una sana alimentazione che l’Unione Europea a parole difende.
Il governo nazionale appena insediatosi, ha giustamente introdotto il concetto di sovranità alimentare, che va difeso e valorizzato nella sua essenza, rigettando con forza l’autorizzazione all’immissione in commercio dei prodotti sintetici.
La sovranità alimentare è un indirizzo politico ma anche economico, volto a tutelare il diritto di definire le proprie strategie sostenibili di produzione, distribuzione e consumo di cibo, basandole sulla piccola e media produzione, che caratterizza in modo precipuo la nostra regione.
Concordo e sostengo, quindi, le ragioni di questa petizione contro il cibo sintetico, sottoscrivendola e augurandomi che la difesa del settore agroalimentare continui ad essere sempre un baluardo per tutti gli attori istituzionali nazionali e locali”.