Matera: attori e musicisti in scena per non dimenticare i momenti bui vissuti dai concittadini materani! Le foto

Teatro, musica e storia della città di Matera e di alcuni centri della Basilicata raccontata anche con video multimediali.

E’ il mix vincente che ha regalato grandi emozioni ieri sera nel chiostro dell’ex ospedale San Rocco di Matera.

Si chiama “Occhi neri” la nuova produzione ispirata a “Case senza luce”, scritto e interpretato da Ulderico Pesce con la partecipazione di un gruppo di attori e musicisti materani:

  • Lara Chiellino;
  • Patrizia Minardi;
  • Maria Iacovuzzi;
  • Antonio Lifranchi;
  • Nicola Cardinale;
  • Roberto Pietracito;
  • Loredana Bianco;
  • Anna Gravela.

Tra i musicisti presenti:

  • Pierangelo Camodeca;
  • Vincenzo D’Orsi;
  • Monica Petrara;
  • Alberico Larato;
  • l’artista di strada Ester Santarsiero;
  • il maestro acrobata Pasquale Larocca.

Lo spettacolo, nato in collaborazione con la Soprintendenza di Basilicata, narra momenti importanti della storia identitaria di Matera e della Basilicata:

  • i primi insediamenti dei monaci Basiliani, la chiusura dei Sassi di Matera e l’allontanamento forzato dei suoi 15200 abitanti;
  • le idee di Carlo Levi e Adriano Olivetti su Matera;
  • le lotte per la terra dei braccianti del Materano;
  • la rivolta antifascista di San Mauro Forte del 1940.

I temi hanno un luogo che, a Matera, li contiene e li rappresenta: l’ex carcere in Piazza San Giovanni, un tempo Convento, poi Ospedale, poi carcere, dove, le porte delle celle sono rimaste quelle di un tempo.

Nel carcere furono rinchiusi la maggior parte degli occupatori di terra del Materano, incarcerati per aver occupato le terre demaniali o dei padroni al solo scopo di coltivarla per dare da mangiare ai figli; nello stesso carcere finiscono i 130 rivoltosi di San Mauro Forte che il 30 marzo del 1940 avevano osato sfidare il podestà fascista.

Una di loro, Antonia Miccio, fu costretta a partorire nel carcere di Matera e ad allattare per 6 mesi il figlio Pasquale dietro le sbarre.

Il luogo di detenzione, uno dei palazzi storici più importanti della capitale europea della cultura, conserva ancora oggi una centralità nella narrazione dell’evacuazione forzata dei Sassi dopo il 1952.

Ecco alcune foto che mostrano gli attori durante lo spettacolo.