Matera, Bando per la gestione della Murgia Timone: ecco le ultime notizie

Il 10 Febbraio 2025 scade il termine per la presentazione delle offerte relative al Bando di Gara per la Gestione Innovativa del Centro Visite di Murgia Timone, pubblicato il 27 Dicembre 2024.

Nel corso di un incontro partecipato tenutosi nei giorni scorsi per volontà del Presidente Giovanni Mianulli, l’Ente Parco della Murgia Materana ha approfondito e chiarito i vari aspetti del bando e, dove possibile, ha raccolto anche i suggerimenti degli operatori non solo in vista della scadenza del bando ma anche nella prospettiva di una necessaria sperimentazione dei suoi effetti, laddove fondamentale sarà la lettura dei dati e i riscontri che arriveranno dagli operatori dell’incoming, del ricettivo, della ristorazione, dei servizi e delle guide.

Alla presenza dei consiglieri Camerini, Ditaranto e L’Episcopia, l’occasione è stata utile anche per rinnovare i rapporti di collaborazione con le Associazioni in vista delle tante sfide

Il consigliere L’Episcopia ha dichiarato:

Esprimo viva soddisfazione per l’avvenuta pubblicazione del Bando di Gestione dell’area Murgia Timone.

Ho sempre pensato che tra le maglie di una deregolamentazione si insinuassero prassi improduttive non in grado di tradursi in una corretta gestione dei beni pubblici.

Per questa ragione, l’avvenuta definizione di un bando di gestione è la giusta sintesi di una corretta attività amministrativa atta a garantire risultati concreti per la gestione di un’area troppo spesso abbandonata al degrado.

Auspico la più ampia partecipazione alla procedura”.

Mianulli ha dichiarato:

“Questo bando costituisce una grande opportunità per il Parco e l’inizio di una nuova fase, con altri bandi da proporre in vista di una fruizione di tutti gli oltre 8000 ettari di Parco che vada di pari passo alla sua tutela.

Una gestione nel rispetto della mission e delle regole del Parco è l’unico modo per preservare il patrimonio e l’unicità del Parco della Murgia”.

Un’analisi del bando e delle relative delibere di indirizzo del nuovo Consiglio Direttivo solleva, però, alcune perplessità e spunti di riflessione.

I rappresentanti di Legambiente Matera spiegano:

“Rispetto alla delibera di indirizzo adottata nel 2023 dal precedente Consiglio Direttivo, la nuova appare più generica, il che potrebbe tradursi in una minore chiarezza sui criteri di gestione e sugli obiettivi del bando stesso.

Un aspetto positivo è rappresentato dalla modalità di attribuzione del punteggio: 90 punti su 100 sono assegnati alla qualità del servizio offerto e solo 10 alla parte economica.

Questa scelta è condivisibile, poiché le gare di servizio dovrebbero privilegiare la qualità piuttosto che il mero ribasso economico.

Tuttavia, è necessario esaminare nel dettaglio come vengono distribuiti i 90 punti relativi alla qualità.

Da una prima lettura, il punteggio appare molto frammentato, il che potrebbe rendere complessa una valutazione omogenea e trasparente delle proposte.

Un aspetto critico riguarda il ruolo del Centro di Educazione Ambientale, che sembra passare in secondo piano rispetto alla gestione dei servizi turistici.

Questo approccio rischia di penalizzare la funzione educativa e ambientale, che dovrebbe invece rappresentare il fulcro del Centro.

I CEA sono strutture concepite per sviluppare progetti educativi sull’ambiente, con particolare attenzione ai contesti locali.

Offrono percorsi didattici, soggiorni formativi, attività di sensibilizzazione, materiali divulgativi e si occupano anche di ricerca e comunicazione.

Svolgono dunque un ruolo culturale essenziale, contribuendo a migliorare la qualità ambientale e culturale dei territori in cui operano.

Di conseguenza, il gestore dovrebbe essere un soggetto in grado di integrare la valorizzazione turistica con la conservazione e lo studio del patrimonio storico, archeologico e naturale.

Il bando, invece, segna un allontanamento dalla missione originaria del Parco, evidenziando una crescente “deriva turistica” nella gestione del patrimonio culturale e naturale del territorio.

Per quanto riguarda il capitolato, emergono alcune lacune significative.

Non viene fatto alcun riferimento al piano di gestione e fruizione dell’area adottato (CCT), elemento fondamentale per garantire una gestione sostenibile.

Nulla viene detto sulla mobilità e sul rispetto delle norme previste dal piano del Parco, in particolare per quanto riguarda la ZTL di Murgia Timone.

Rimane inoltre irrisolta la questione del sentiero 406, la cui manutenzione e fruibilità restano incerte.

Non si fa cenno neppure alla mancata attivazione del Centro Visite di Santa Lucia a Porta Pistola, fondamentale per il controllo e la gestione dello stesso sentiero.

Questa assenza rappresenta una grave lacuna, che dovrebbe essere affrontata nel quadro complessivo della gestione dei servizi nel Parco.

Un ulteriore elemento critico riguarda la durata dell’affidamento, fissata in dieci anni con possibilità di rinnovo.

Un periodo così lungo appare eccessivo per un appalto di questo tipo.

Sarebbe più equilibrato prevedere una durata di sei anni, con possibilità di rinnovo per ulteriori quattro anni previa verifica della qualità del servizio offerto.

Questo approccio garantirebbe maggiore flessibilità e controllo nel tempo, allineandosi meglio alle prassi in materia di affidamenti pubblici.

Infine, resta poco chiara la questione del libero accesso al Parco.

Dal capitolato si evince che è previsto un pagamento per l’ingresso, con una tariffa ridotta per i residenti dei comuni limitrofi, anche nel caso in cui intendano semplicemente fare una passeggiata.

Questa disposizione appare discutibile e meriterebbe un’attenta revisione.

In conclusione il bando per la gestione innovativa del Centro Visite Jazzo Gattini presenta alcuni aspetti positivi, come la centralità della qualità del servizio nell’assegnazione del punteggio, ma anche diverse criticità.

La scelta di privilegiare la fruizione turistica rispetto all’educazione ambientale rappresenta un significativo cambio di direzione, che potrebbe avere ripercussioni negative sulla missione del Parco.

Inoltre, la mancanza di riferimenti al piano di gestione, alle norme sulla mobilità e alla gestione di altri punti chiave evidenzia carenze che sarebbe opportuno colmare.

Infine, la durata dell’affidamento appare eccessiva e meriterebbe una revisione per garantire maggiore flessibilità e un più efficace controllo della qualità del servizio nel tempo”.