Come è cambiato il volto delle città, dai centri storici alle periferie, negli ultimi dieci anni, come la pandemia ha impattato sul comparto del commercio al dettaglio, della ricettività e della ristorazione e quali le proposte per riqualificare i centri urbani e scongiurare il rischio di desertificazione commerciale.
Sono i temi principali della settima edizione dell’Osservatorio sulla demografia d’impresa nelle città italiane e nei centri storici dell’Ufficio Studi di Confcommercio, con il contributo del Centro Studi delle Camere di Commercio G. Tagliacarne, che ha osservato 120 comuni medio-grandi, tra cui la città di Matera.
Lo studio evidenzia l’andamento delle imprese del commercio al dettaglio, dal 2012 al 2021, evidenziando anche il periodo 2019-2021, ripartito in 11 categorie merceologiche, e dei settori degli alberghi e delle attività di ristorazione.
Le imprese sono state suddivise in base alla location della propria attività in centro storico e resto del territorio comunale.
In 9 anni (a partire dal 2012 al 2021) il centro storico della città di Matera ha visto un aumento dei negozi fisici del 1%, soprattutto per attività che riguardano:
- prodotti alimentari;
- il commercio al dettaglio ambulante;
- bachi e mercati;
- i negozi di telefonia;
- computer;
- farmacie.
Salute e tecnologia sono poli attrattori dei consumi negli ultimi 10 anni.
Mentre nella periferia sono scomparsi il 2,36% dei negozi fisici, quali:
- esercizi non specializzati;
- carburante;
- informatica e telecomunicazioni;
- prodotti per uso domestico in esercizi specializzati;
- articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati.
Valori che subiscono una netta differenza se letti dal 2019 al 2021, in quanto in tale periodo la presenza di negozi fisici nel centro storico e rimasta in media più o meno invariata, con un dato che evidenzia un aumento dei negozi di generi alimentari e bevande, ed una diminuzione di prodotti per uso domestico in esercizi specializzati, e di altri prodotti in esercizi specializzati.
Si registra, invece, in tale arco temporale, un aumento della presenza di attività commerciali nella periferia del 9,47%, aumento che riguarda in maniera particolare le attività di prodotti alimentari, altri prodotti esercizi specializzati e commercio ambulante, quali banchi e mercati.
Nel lungo termine sono cresciute le attività legate al turismo.
Nella nostra città dal 2012 al 2021 la presenza di alberghi ha registrato un incremento di oltre il 400% nel centro storico e di oltre il 300% nel resto della città.
Si evidenzia che a crescere sono soprattutto le strutture di alloggio tipo B&B o appartamenti per soggiorni brevi o di altro genere, mentre per gli alberghi veri e propri tale crescita è minore.
Tali attività sembra che siano cresciute anche durante la pandemia, con un aumento delle attività ricettive di quasi il 19% nel centro storico e del 5% nel resto della città.
Tale dato di crescita delle attività più colpite dalla crisi, quelle in qualche misura legate al turismo in senso lato, cioè gli alberghi, certamente deriva da problemi relativi alle cancellazioni effettive e d’ufficio, ci sono questioni relative al congelamento delle attività e all’attesa da parte degli imprenditori di capire se, anche grazie ai ristori, sarà possibile ripartire.
Che molte strutture siano chiuse e appaiano come vive nei registri è un fatto certo di cui si ha evidenza in termini di spesa sul territorio.
Le attività di bar e ristoranti dal 2012 al 2021 hanno registrato un aumento nel centro storico di quasi il 23% e di quasi il 26% nel resto della città, dato che cambia visuale se rapportato agli ultimi anni, post-pandemia, infatti, dal 2019 al 2021, bar e ristoranti hanno registrato una riduzione delle attività presenti nel centro storico e fuori dal centro storico che si aggira intorno al 3%.
È importante notare che la pandemia acuisce i trend di lungo termine, i settori che hanno tenuto o che stavano crescendo cresceranno ancora, quelli in declino hanno risentito in maniera più forte delle difficoltà economiche legate al periodo pandemico.
Bisogna sostenere le imprese e aiutarle a uscire definitivamente dalla crisi, utilizzando le risorse del PNRR per aumentare la qualità della vita delle città e renderle più attrattive per i turisti.