In un comunicato stampa la USR Cisl Basilicata dichiara:
“Nelle scorse settimane, l’azienda EPM, che gestisce in appalto il servizio di pulizia ed ausiliariato presso l’Azienda Sanitaria Locale di Matera, aveva annunciato alle organizzazioni sindacali la volontà di avviare una procedura di licenziamento collettivo, in ragione di un presunto esubero delle ore contrattuali delle maestranze impiegate sull’appalto.
Prontamente il Prefetto di Matera, che già precedentemente si era occupato delle violazioni contrattuali poste in essere dalla ditta, violazioni alla base dello sciopero proclamato da Filcams e Fisascat lo scorso 27 luglio, ha convocato le parti il 4 agosto.
Alla base della pretestuosa “minaccia” di aprire una procedura di licenziamento collettivo, il mancato pagamento di alcune fatture da parte della committente, ovvero l’ASM, in merito a prestazioni aggiuntive legate all’emergenza epidemiologica.
Dopo un produttivo confronto, grazie alla presenza risolutiva della commissaria straordinaria dell’ASM, Sabrina Pulvirenti, e della direttrice amministrativa, Maria Mariani, ed alla efficace mediazione del Prefetto, si è giunti ad una soluzione positiva della vertenza evitando qualsiasi strumentalizzazione della situazione a danno dei lavoratori.
Su richiesta di Fisascat e Filcams è stata fatta chiarezza altresì su quanto vantato dall’azienda, sempre in merito ad una situazione di esubero delle ore, in sede di cambio appalto a novembre 2020, allorquando le organizzazioni sindacali avevano già ritenuto infondata la dichiarazione dell’EPM a fronte dei dati forniti dall’azienda stessa”.
Sardone e Conese dichiarano:
“Troviamo conferma anche in sede Prefettizia che alcun esubero di ore può esser vantato, né per quanto attiene le prestazioni extracontrattuali, né per quelle previste dalla gara di appalto.
L’atteggiamento dell’azienda continua ad essere contrario agli obblighi sottoscritti e a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, atteggiamento che viene utilizzato per fare pressione sulla forza lavoro”.
Scongiurato il tentativo dell’azienda di aprire un procedura di licenziamento collettivo, restano ancora aperte le questioni relative alle violazioni del Ccnl, per le quali Fisascat e Filcams procederanno con tutti i mezzi necessari e in tutte le sedi preposte a tutela dei lavoratori, delle loro famiglie e della collettività che beneficia del servizio.