Da asilo di quartiere a spazio aggregativo per i cittadini.
E’ l’evoluzione urbanistica e sociale dell’edificio, riqualificato dall’amministrazione comunale in piazza San Pio X al rione “Spine Bianche”, da oggi offerto alla piena disponibilità dei cittadini, per attività sociali, di confronto ed aggregazione pubblica.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio Programma denominato “Matera partecipa”, con l’obiettivo di dare valore agli spazi pubblici, grazie a progetti ed iniziative di cittadinanza attiva.
Alla cerimonia ha partecipato il sindaco, Domenico Bennardi, con l’assessore alla Città e territorio Rosa Nicoletti.
All’inaugurazione è seguita la visita negli spazi al piano terra, dove è già attivo il “Laboratorio urban center” e si avvierà un dialogo con i cittadini, le associazioni, ed il costituendo comitato di quartiere, che potranno proporre attività, laboratori, discussioni, attivando percorsi di collaborazione e scambio virtuoso con l’amministrazione comunale.
Ha commentato il sindaco Bennardi:
“E’ prima di tutto un esperimento sociale, che ha già funzionato in altre città, ovvero un luogo di aggregazione condiviso.
Una sfida che ogni cittadino deve saper cogliere innanzitutto rispettando questi luoghi e garantendone sempre il decoro.
Chissà che non diventi esperienza emulabile in altri quartieri.
Sarà anche un luogo di interfaccia e confronto con gli amministratori, spesso non facilmente raggiungibili dai cittadini per i vari impegni; l’assessore Nicoletti garantirà una presenza fissa ogni venerdì, per raccogliere idee e proposte, ma anche segnalazioni di criticità.
La Fondazione Matera Basilicata 2019 e Basilicata Creativa sono molto attive anche in questi spazi”.
Entusiasta l’assessore Nicoletti:
“Spine Bianche è il quartiere dei 15 minuti, dove oggi si registra un importante ricambio generazionale; ci sono scuole di ogni ordine e grado e servizi di vicinato.
Con la Banca del tempo, ogni cittadino potrà fare la sua parte, mettendo a disposizione le proprie competenze. Dall’approvazione del documento di indirizzo strategico per il Piano integrato della rigenerazione urbana della città di Matera.
Questa amministrazione sta cercando di iscrivere tutte le politiche di programmazione, pianificazione e progettazione urbanistica in un’ottica di riuso, riutilizzo, rigenerazione e rivalutazione della città esistente, a cominciare dai quartieri e dai borghi del Risanamento (facenti parte del tessuto 1 e quindi equiparabile a centro storico nel nuovo Regolamento urbanistico) che, insieme ai Sassi, hanno fatto la storia della nostra città.
Una città che si offre come piattaforma in cui tutto ciò che serve e tutto ciò che si deve fare quotidianamente, sta a pochi minuti a piedi da dove si abita.
Essa diventa, quindi, a tutti gli effetti un territorio da abitare; un abitare che si estende dalla residenza al quartiere e alle diverse attività e servizi, che in esso si possono trovare.
Anche Spine Bianche si iscrive in questa tipologia/categoria. Da anni mancava, però, un presidio pubblico laico, per il comitato di quartiere, le associazioni, i cittadini singoli che hanno bisogno di ritrovarsi. Tutto questo può essere sviluppato all’interno dell’ex asilo, da poco ristrutturato, collaudato e restituito alla città, che ad oggi può/vuole essere il luogo della città, dei cittadini e del quartiere in primis.
Il Comune intende portare avanti un percorso partecipativo, finalizzato alla progettazione delle modalità di animazione territoriale nel quartiere Spine Bianche, e quel luogo deve essere si dedicato allo studio, ricerca culturale, confronto e condivisione fra l’Amministrazione comunale e gli attori territoriali sui temi dell’architettura, urbanistica, trasformazioni urbane passate e future, per la presenza della futura biblioteca “Leonardo Sacco”, che verrà collocata al primo piano, ma anche un luogo di forte aggregazione che venga utilizzato in primis dai cittadini, i quali potranno proporre attività, laboratori, discussioni che attivino percorsi di collaborazione e mutualismo con l’amministrazione comunale inizialmente da questa, grazie al finanziamento sul progetto europeo Horizon, che per i primi tre anni vede anche un gruppo di lavoro multidisciplinare, fatto da architetti, psicologi e assistenti sociali, afferenti ai settori Urbanistica e Politiche sociali dell’amministrazione comunale”.
Gli amministratori hanno apprezzato molto anche il ruolo attivo della parrocchia di San Pio X nella predisposizione di questo contenitore.
All’incontro pubblico è seguito un bel momento conviviale.