La città di Matera e quella di Lipari nel Messinese, firmeranno un Patto di amicizia sul comune solco dell’antica tradizione di arte ceramica, risalente all’epoca neolitica.
Lo ha deliberato nei giorni scorsi la Giunta comunale, dando seguito concreto all’impegno di allargare la rete delle Città della ceramica.
Matera e Lipari, con l’intero arcipelago delle isole Eolie, sono state riconosciute dall’Unesco patrimonio dell’Umanità per le peculiari caratteristiche culturali e naturali dei loro territori, nel 1993 i rioni Sassi risalenti al Paleolitico inferiore e Lipari con le Eolie nel 2000, come straordinaria testimonianza di nascita ed evoluzione di isole vulcaniche.
Al vulcanesimo sono legati anche i primi insediamenti umani a Lipari e Salina, risalenti ad alcuni secoli prima del 4000 a.C., per la ricerca e l’utilizzo dell’ossidiana, il vetro vulcanico ricavato dal raffreddamento della lava, che costituiva il materiale più tagliente di cui si potesse disporre.
Questo commercio portò alle isole una straordinaria prosperità.
Nel territorio di Lipari e Matera sono state individuate e riconosciute due classi ceramiche ascrivibili al Neolitico finale: “Serra d’Alto” a Matera e “Diana” a Lipari.
Nel Villaggio neolitico di Serra d’Alto, collina poco distante dall’area abitata di Matera, fu rinvenuta quella finissima ceramica figulina, sia acroma che dipinta con i più svariati motivi geometrici (meandri, spirali, scacchiere, reticoli, losanghe, ecc.), e dalle tipiche anse in argilla che assumono forme complesse.
A Lipari, nella contrada Diana fu rinvenuto un abitato neolitico di notevoli dimensioni, dove fu individuata una ceramica monocroma di colore rosso, di accurata ed elegante fattura a superficie lucidata inornata, con tipiche anse a rocchetto, che succede ai livelli a ceramiche dello stile di Serra d’Alto.
Anticamente esisteva una fitta rete commerciale con la parte continentale d’Italia, tanto che campagne di scavo condotte nei contesti archeologici neolitici di Matera e Lipari, hanno portato alla luce ceramiche neolitiche nello stile di Serra d’Alto e Diana conservate e visibili nei rispettivi Musei archeologici di entrambe le città.
È dimostrato, infine, che Matera e Lipari stabilirono contatti per il commercio di preziose risorse quali l’ossidiana la cui provenienza di lame e piccoli nuclei, rinvenuti negli abitati neolitici ed eneolitici del Materano, è attestata essere di provenienza lipariota.
Spiega il sindaco Bennardi:
“Due territori che testimoniano insieme il durissimo lavoro compiuto dall’uomo per l’utilizzo delle risorse naturali, come le cave di calcare e calcarenite nel Materano, di pomice, caolino, zolfo e allume a Lipari.
Le due città avvieranno, quindi, una proficua collaborazione per valorizzare, promuovere e godere del comune patrimonio culturale, archeologico, naturalistico, storico e artistico legato non solo alle assonanze delle loro origini preistoriche, ma anche alla particolare comune vocazione turistica scaturita dalla bellezza dei rispettivi paesaggi e territori e dalla loro attrazione cinematografica.
La collaborazione contemplerà anche la crescita e il consolidamento delle imprese locali nei settori delle iniziative imprenditoriali creative e culturali, così da valorizzare la promozione delle professionalità locali e delle maestranze, in particolar modo nel settore turistico.
Ringrazio Vinicio Camerini, ricercatore appassionato di archeologia e delegato del Comune di Matera in seno all’Ente Parco della Murgia Materana per il supporto culturale fornito nell’elaborazione delle connessioni tra Matera e Lipari”.