“Un’occasione persa per la città di Matera, è un’occasione persa per tutta la Basilicata, compreso il capoluogo di regione”.
È il commento del sindaco della città dei Sassi, Domenico Bennardi, intervenendo nella diatriba politico-istituzionale scaturita dalla perdita di fondi ministeriali per 700mila euro, che avrebbero dovuto finanziare un progetto già pronto di bike sharing a Matera.
Secondo Bennardi si tratta:
“Un corto circuito istituzionale, che ha assunto i contorni di antipatico e anacronistico campanilismo, imbarazzante per i consiglieri regionali materani di maggioranza, rimasti sostanzialmente inerti.
Eppure l’assessore regionale alle Infrastrutture, Donatella Merra, credeva nella validità di questo progetto e lo ha portato in Giunta, ma si è vista bocciare la delibera già pronta dal suo collega Galella, delegato all’Agricoltura, in nome di una non ben chiara proposta alternativa, che avrebbe dovuto contemplare anche un finanziamento per Potenza.
Una decisione che in questi giorni sta suscitando critiche e indignazione persino nel mondo sindacale, oltre che tra i consiglieri regionali di minoranza.
Non abbiamo ben capito dove avrebbe voluto dirottare queste risorse il buon assessore Galella ma è bene chiarire che si tratta di un finanziamento abbastanza vincolato, almeno a leggere il decreto dei ministeri delle Infrastrutture e delle Finanze, firmato da Matteo Salvini.
Nel dispositivo, infatti, si parla esplicitamente di ‘sharing mobility’, ovvero l’incentivo al concetto emergente di mobilità mediante la condivisione dei mezzi, per spostarsi da un luogo a un altro, o all’interno dei centri abitati.
Un modello innovativo di mobilità, che rientra nello spettro più ampio della sharing economy, perché i cittadini tendono a usare sempre meno la propria automobile, anche per esigenze green, e si rivolgono a piattaforme per il noleggio di biciclette, scooter, monopattini e auto stesse.
In questo contesto non mi è ancora ben chiaro quale sia l’alternativa proposta dall’assessore Galella per la città di Potenza, ma non mi sembra si tratti di sharing mobility.
Quindi, la proposta di dirottare in tutto o in parte questi fondi (che quasi certamente si perderanno tornando nelle casse dello Stato), non è tecnicamente praticabile.
Per decreto ministeriale, la Regione Basilicata ha già incassato circa 231mila euro, prima annualità 2022 del finanziamento.
Per il 2023 erano stati destinati 235mila euro, ma non si sa se siano stati già erogati mentre 240mila sono quelli che la Basilicata avrebbe dovuto ricevere per il 2024.
Risorse che avrebbero consentito a Matera di realizzare un progetto utile, necessario e soprattutto già pronto.
Fondi che, almeno quelli incassati per il 2022, la Regione dovrà restituire al ministero.
Insomma, la Capitale europea della cultura ha dovuto perdere un’altra occasione forse sacrificata sull’altare del consenso elettorale per l’una o l’altra area geografica della Basilicata, o peggio ancora per un assurdo ed inspiegabile campanilismo.
Penalizzare Matera, significa danneggiare tutta la regione, esattamente come sarebbe se si penalizzasse Potenza.
L’ennesima occasione persa per la mobilità ed i collegamenti infrastrutturali dell’unica città d’Italia, che solo nel 2026 (forse) sarà collegata alla Rete ferroviaria italiana, mentre oggi è servita solo da una rete stradale assolutamente inadeguata”.