“La Festa della Bruna a Matera, evento che da oltre 634 anni anima la città, candidata ad entrare nel Patrimonio UNESCO, rientra tra le 15 feste italiane di importanza nazionale, perché la sua preparazione dura un anno intero, può continuare a celebrare le sue antiche tradizioni con i fuochi pirotecnici da Murgia Timone“.
Come fa sapere l’AISM.Mathera:
“Grazie all’efficacia documentazione presentata d’Associazione Festa della Bruna, è stato superato brillantemente l’ostacolo della Valutazione di impatto ambientale, (V.Inc.A), che la Regione Basilicata aveva posto nel 2023 come intralcio per impedire lo svolgimento dei fuochi di artificio da Murgia Timone durante i festeggiamenti della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio, Patroni della Citta dei Sassi.
Dal 2024 i fuochi pirotecnici possono riprendere il loro corso come da antichissima tradizione, nella speranza che siano musicali per renderli ancora più attrattivi per le migliaia di turusti che verranno a vedere la Festa.
La Regione Basilicata non è riuscita nel suo intento di interrompere l’antichissima traduzione dei fuochi pirotecnici, adottata per sminuire la grande festa di Matera con il vano tentativo di dare più rilievo alla festa di gran lunga di minore entità ed importanza del Santo Patrono di Potenza, che sembra essere diventato il protettore della consulta Regionale più che della citta di Potenza.
Tuttavia la partita non sembra ancora chiusa, la Colsulta Regionale continua sulla strada di impattare negativamente sulle tradizioni della citta di Matera, ponendo impedimenti al aspetto che caratterizza più di ogni altra cosa le tradizioni della festa della Santa Patrona, il secolare ed antichissimo strazzo del carro, impedendo l’accesso libero attraverso barriere sorvegliare poste a centinaia di metri di distanza, per impedire di vedere e vivere le sensazioni uniche che questo evento trasmette.
Turisti provenienti da ogni dove a cui viene impedito di partecipare ed assistere attivamente ad una festa unica nel suo genere.
Come se alla festa di Pamplona in Spagna venisse impedito di circolare tra i tori liberi di scorrazzare tra le strade.
Un’offesa durissima alle tradizioni materane che nessuno si può permettere di interrompere, neanche se fatte da Prefetti inviati appositamente per raggiungere taluni obiettivi.
Non abbiamo dubbi che la Regione assume anche questi macabri poteri di inviare a Matera Prefetti compiacenti, basta pensare al cambio del Prefetto a circa un mese prima della festa del 2023, fatto, neanche a dirlo, con la complicità del ex Ministro degli Interni, la Potentina Luciana La Morgese.
Tutti sono chiamati a rispettare le tradizioni della Festa della Bruna, anche la Regione Basilicata deve farlo più di ogni altro, evitando di trasformare l’evento dello stazzo in uno spettacolo da carrozzone da vedere attraverso i monitor.
La gestione delle barriere deve essere ripristinato secondo l’antica tradizione, per non alterare il carattere genuino e le tradizioni della festa della città di Matera, come richiesto dalla comunità locale, non solo perché è la festa più importante in Regione, ma anche perché è una festa di importanza Nazionale da difendere e tutelare, candidata ad entrare nel patrimonio UNESCO.
Purtroppo la Regione Basilicata fa esattamente il gioco opposto, non valorizza ma distrugge”.