I nostri bellissimi Sassi 26 anni fa, il 9 dicembre 1993, sono stati iscritti nella lista dei patrimoni dell’umanità dall’UNESCO.
I Sassi di Matera sono due quartieri di Matera, il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano, formati da edifici e architetture rupestri scavati nella roccia della Murgia materana e abitati fin dalla preistoria.
Insieme al rione Civita (costruito sullo sperone che separa i due Sassi), costituiscono il centro storico della città di Matera.+
Come ricorda wikipedia, i Sassi sono stati definiti un paesaggio culturale, per citare la definizione con cui sono stati accolti nel Patrimonio mondiale dell’Unesco.
Con il termine “Sassi” si intendono i due quartieri che costituiscono, insieme alla “Civita” e al “Piano”, il centro storico di Matera. La declinazione al plurale, dunque, deriva da questa duplicità e non, come molti credono, dal fatto che un’abitazione o un locale all’interno di tali distretti si chiami “sasso”.
I Sassi si dispongono intorno e sul fondo di due solchi vallivi, plasmati dal passaggio dell’acqua, incanalata nei cosiddetti “grabiglioni” sul fondo delle stesse.
Il Sasso Barisano, ubicato lungo la strada che uscendo dalla città proseguiva verso Bari, girato a nord-ovest, contiene portali scolpiti e fregi.
Il Sasso Caveoso, che guarda a sud verso Montescaglioso, ricorda la forma della cavea di un teatro, con le abitazioni disposte a gradoni. All’interno vi sono vari quartieri, rioni e contrade così nominati: u lammòrde, u paravèse, u pendàfeche, u mòlve, u chianèdde, u casalnàve.
A dividere le due valli sorge la rupe della la Civita, che ospita la Cattedrale romanica. Ai piedi della Civita e al margine superiore dei Sassi giace il Piano, il centro storico post-medievale, oltre il quale si estende la Matera post-sfollamento.
Sul versante opposto della Gravina di Matera, è presente l’altopiano della Murgia, con chiese rupestri sparse lungo i pendii delle gravine, rientranti nell’istituzione del Parco della Murgia Materana e protette dalla stessa.
La città della pietra, centro storico di Matera scavato a ridosso del burrone, è stata abitata sin dal Paleolitico: alcuni tra i reperti trovati risalgono al XIII millennio a.C., e molte delle case che scendono in profondità nel calcare della gravina, sono state vissute senza interruzione dall’età del bronzo, sino allo sfollamento avvenuto negli anni cinquanta).
I Sassi di Matera sono stati, quindi, iscritti nella lista dei patrimoni dell’umanità dall’UNESCO nel 1993.
Sono stati il primo sito iscritto dell’Italia meridionale.
L’iscrizione è stata motivata dal fatto che essi rappresentano un ecosistema urbano straordinario, capace di perpetuare dal più lontano passato preistorico i modi di abitare nelle caverne fino alla modernità.
I Sassi di Matera costituiscono un esempio eccezionale di accurata utilizzazione nel tempo delle risorse fornite dalla natura: acqua, suolo, energia.
Nel rapporto della commissione che ha verificato la rispondenza del luogo ai criteri di valutazione dell’UNESCO, la candidatura di Matera risponde ai seguenti criteri:
«Criterio III: I Sassi ed il Parco delle chiese rupestri di Matera costituiscono una eccezionale testimonianza di una civiltà scomparsa. I primi abitanti della regione vissero in abitazioni sotterranee e celebrarono il culto in chiese rupestri, che furono concepite in modo da costituire un esempio per le generazioni future per il modo di utilizzare le qualità dell’ambiente naturale per l’uso delle risorse del sole, della roccia e dell’acqua.
Criterio IV: I Sassi ed il Parco delle chiese rupestri di Matera sono un esempio rilevante di un insieme architettonico e paesaggistico testimone di momenti significativi della storia dell’umanità. Questi si svolgono dalle primitive abitazioni sotterranee scavate nelle facciate di pietra delle gravine fino a sofisticate strutture urbane costruite con i materiali di scavo, e da paesaggi naturali ben conservati con importanti caratteristiche biologiche e geologiche fino a realizzare paesaggi urbani dalle complesse strutture.
Criterio V: I Sassi ed il Parco delle chiese rupestri di Matera sono un rilevante esempio di insediamento umano tradizionale e di uso del territorio rappresentativo di una cultura che ha, dalle sue origini, mantenuto un armonioso rapporto con il suo ambiente naturale, ed è ora sottoposta a rischi potenziali. L’equilibrio tra intervento umano e l’ecosistema mostra una continuità per oltre nove millenni, durante i quali parti dell’insediamento tagliato nella roccia furono gradualmente adattate in rapporto ai bisogni crescenti degli abitanti.»