Matera, il Coronavirus visto con gli occhi di Nicole: sconfitto dai Cavalieri della Bruna, diventa buono e materano! Ecco il racconto

Il coronavirus visto con gli occhi di una bambina di 9 anni.

E’ piccolo vaga nello spazio con 19 occhi da cui spruzza veleno.

Infetta tutti, anche i materani.

Allora il Sindaco, immune al veleno, chiama i Cavalieri della Bruna che, indossata l’armatura, lo sconfiggono.

A questo punto il colpo di scena: il Sindaco non lo fa uccidere ma imprigionare in una bolla da esporre al Museo Ridola e COVID-19 per riconoscenza diventa buono e fa guarire tutti…da quel giorno è materano anche lui.

La fiaba scritta in tempi di lockdown da Nicole Piccininni, classe VB della Scuola Primaria Cappelluti, ha colpito il Sindaco de Ruggieri che ha voluto incontrarla e regalarle un braccialetto in oro con il logo di Matera 2019.

Stamattina la piccola Nicole, con i suoi genitori e con la sua insegnante Tonia Paolicelli, ha incontrato il Sindaco che le ha consegnato il regalo ed una pergamena con la stampa della sua fiaba.

Ha spiegato de Ruggieri:

“Nicole è riuscita col suo racconto a trasformare una negatività, in un punto di forza: il coronavirus cattivo diventa un reperto da esporre nel nostro museo per attrarre turisti e per questo diventa anch’egli materano dopo aver fatto guarire tutti per riconoscenza verso il Sindaco e la città.

E’ un racconto che, nella sua semplicità, ci indica la strada da seguire.

Matera può e deve rinascere, come una fenice, più forte di prima, tornando ad esprimere il valore della sua storia e della creatività dei suoi abitanti di cui Nicole è un eccellente esempio positivo”.

Questo il testo della Fiaba:

“Tanto tempo fa, nello spazio   vagava un piccolo virus chiamato COVID-19.

Perché era chiamato così? Perché aveva diciannove occhi dai quali spruzzava il suo veleno e infettava gli umani.

Arrivò sulla Terra e iniziò la sua missione, cioè quella di far starnutire per sempre gli umani che si ammalarono da lì a poco.

Nel giro di poco tempo anche tutta Matera fu infettata e per questo motivo gli abitanti della Città dei Sassi erano obbligati a restare a casa. L’unico immune era il Sindaco di Matera che era rimasto bloccato a casa per problemi fisici.

De Ruggieri, disperato, per molto tempo meditò per architettare   un rimedio che servisse a catturare COVID-19, ma nella sua mente i pensieri erano solo negativi. Un giorno pregò la Madonna della Bruna e decise di chiedere ai Cavalieri di catturare questo virus. I protagonisti della FESTA DELLA BRUNA non se lo fecero ripetere due volte e accettarono la proposta.

I cavalieri indossarono la loro divisa, l’armatura, il mantello, l’elmo e la lancia con la bandierina contrassegnata da una croce, montarono a cavallo, si organizzarono e riuscirono a intrappolare in una rete il COVID-19 chiudendogli i diciannove occhi in modo che non potesse sprigionare più veleno.

Il Sindaco DE RUGGIERI fece loro una richiesta: quella di non ucciderlo ma di imprigionarlo in una bolla al Museo RIDOLA per farlo ammirare in futuro ai turisti. Il virus per riconoscenza fece guarire tutti i Materani e da quel giorno divenne anche lui un MATERANO”.