Ecco il messaggio lanciato dal Sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri, durante la cerimonia di celebrazione della Festa della Repubblica che si è svolta nel chiostro della Prefettura.
“Dobbiamo avere la forza di guardare avanti fino a farci scoppiare le pupille.
Guardiamo con fiducia le energie che possediamo e ritroviamo gli alimenti per continuare a procedere in questo camino forte della testimonianza, del messaggio e della missione dei nostri padri costituenti, nazionali e territoriali.
Nel 1946 veniva rifondata una Nazione che usciva distrutta dalla guerra, distrutta nei rapporti interpersonali, un cadavere istituzionale. Eppure la tenacia di alcuni grandi uomini, la tenacia del popolo italiano riuscì a superare quel baratro economico sociale e anche civile.
Ecco perché non possiamo essere sconfitti da un’infezione invisibile: perché abbiamo addosso le cariche di tensione e di missione, le cariche di speranza e di fiducia dei nostri progenitori. La mia età mi dice che i problemi della guerra li abbiamo superati grazie a grandi uomini che costruirono il nuovo stato democratico.
E quindi è necessario, oggi più che mai, guardare avanti fino allo scoppio delle pupille lasciandoci ispirare da quei valori su cui si è fondata la nostra Repubblica, ritrovando quella forza, quell’energia, quella visione dei grandi personaggi che hanno portato l’Italia alla redenzione democratica, economica e civile.
Questo è il messaggio che deve darci il 2 giugno 2020.
La Repubblica non è caduta dal cielo.
È stata una costruzione fatta di sofferenza e di martirio che oggi abbiamo registrato su un altro percorso che non è quello della guerra ma di questa infezione che sta riducendo la nostra condizione umana in isolamento, che può essere di riflessione.
E oggi facciamo una riflessione positiva non pessimista perché, uso le parole di Don Tonino Bello: ‘Chi spera cammina, non fugge. S’incarna nella storia e costruisce il futuro, non lo attende soltanto’.
Oggi, nel celebrare la Repubblica, celebriamo anche il lavoro con le onorificenze che saranno attribuite dal Prefetto.
La libertà di un uomo è legata alla quantità di lavoro che possiede. Non per niente la Costituzione ha fatto del lavoro il valore fondante della nostra Repubblica, perché Il lavoro è il perno della libertà, della giustizia e dell’eguaglianza.
È vero. siamo stati costretti a fermarci in questi mesi, ma abbiamo la forza per ripartire ritrovando fiducia nel futuro, nel Lavoro, nella Repubblica e nella nostra Nazione”.