Nel corso dei mesi di giugno e luglio 2023, negli istituti penitenziari italiani, si è disputa la 7° edizione de La Partita con mamma e papà, l’atteso incontro tra i genitori detenuti e i loro figli, all’interno della annuale campagna Carceri aperte, che fa accedere negli istituti le famiglie a partecipare a un evento atteso e “relazionale”.
La possibilità di giocare una partita con la mamma o con il papà e di condividere questo momento ludico, normale per tutti gli altri bambini, risulta eccezionale per i figli dei genitori detenuti e le loro famiglie e rimane a lungo nella loro memoria.
L’ondata di caldo che ha interessato l’Italia questa estate, non ha consentito di disputare la Partita con mamma e papà in alcuni istituti penitenziari.
Gli incontri che sono stati rinviati si giocano in questi giorni come alla Casa Circondariale di Matera.
Nel carcere cittadino erano due le Partite con mamma e papà da recuperare: la prima giocata il 3 ottobre e la seconda in programma il giovedì 19 ottobre a partire dalle ore 14:00.
La Partita con mamma e papà è creata e organizzata dall’Associazione Bambini senza sbarre Ets in collaborazione con il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
La Partita con mamma papà e Carceri aperte si inscrivono, come ogni giugno, nella Campagna europea Non un mio crimine ma una mia condanna del network europeo COPE (Children Of Prisoners Europe).
La Campagna vuole sensibilizzare sul tema dell’inclusione sociale e delle pari opportunità per tutti i bambini e ha l’obiettivo di portare in primo piano il tema dei pregiudizi di cui spesso sono vittime i 100 mila bambini in Italia (2,2 milioni in Europa) che hanno la mamma o il papà in carcere e per questo sono emarginati.
Sono bambini che vivono in silenzio il loro segreto sul genitore recluso nel tentativo di non essere stigmatizzati ed esclusi.
Obiettivo principale di Bambinisenzasbarre, perseguito da vent’anni, è il «mantenimento del legame tra bambino e genitore detenuto», diritto sancito dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
La partita con mamma e papà diventa un’azione che incide anche sul carcere che ritrova sé stesso a mobilitarsi in ogni suo settore, anno dopo anno, e ad introiettare il fatto che i bambini possono essere, con la sola loro periodica presenza ai colloqui, dei veri fattori di cambiamento dell’istituzione carcere.