Attraverso i giochi motori praticati in ambito scolastico, i bambini imparano divertendosi.
Lo sport, praticato in modo corretto grazie alla collaborazione di esperti qualificati a livello professionale, permette agli allievi di sviluppare le abilità fisiche, ma anche di migliorare l’attenzione, la concentrazione, la rapidità di ragionamento e la riproduzione dell’azione pensata.
La scherma è uno sport completo, praticato sin dal Rinascimento e fa parte della migliore tradizione culturale del nostro Paese, tanto da costituire un vero e proprio fiore all’occhiello del Made in Italy.
Nell’ambito del PROGETTO DI ACCOGLIENZA E RESILIENZA – AUTUNNO 2021, parte integrante del PTOF dell’Istituto Comprensivo “Minozzi – Festa” di Matera, ha preso il via un percorso di incontri guidati da Giuseppe Campanelli, istruttore federale del Circolo schermistico di Matera.
I destinatari dell’iniziativa – tutti entusiasti – sono i bambini di otto anni delle classi 3^A e 3^B della scuola primaria Minozzi e della 3^A della scuola primaria Cappelluti.
È noto a tutti che la realizzazione di attività sportive in ambito scolastico, con varie opportunità a carattere interdisciplinare, favorisce i processi di crescita utili alla prevenzione della dispersione scolastica, dell’abbandono sportivo e, più in generale, del disagio giovanile.
L’attività sportiva, opportunamente strutturata ed articolata in percorsi di apprendimento, è in grado di concorrere allo sviluppo di comportamenti relazionali positivi, di favorire lo sviluppo cognitivo e di stimolare la capacità di iniziativa e di risoluzione dei problemi.
Attraverso il gioco i bambini acquisiscono via via migliori livelli di autonomia personale, di consapevolezza corporea e di competenze motorie.
Si tratta quindi di un prezioso supporto alla didattica.
Entrando più nel dettaglio, il percorso è articolato in attività di ginnastica di base e giochi propedeutici all’apprendimento della scherma, volti a sviluppare nel bambino i riflessi, la scelta di tempo, la flessibilità e reattività del meccanismo decisionale, la rapidità dei piedi, lo sviluppo della coordinazione (in particolare quella oculo-manuale).
Per la parte tecnica sono utilizzati i “kit in plastica” composti da fioretto e maschera in plastica, a prova di bambino.
È entusiasmante vedere i nostri provetti “moschettieri” cimentarsi in un nobile sport olimpionico. I loro occhi brillano nell’osservare le tre armi della scherma: spada, sciabola e fioretto.
Non vola una mosca durante le spiegazioni del maestro, ogni movimento proposto è un obbiettivo raggiunto, dal saluto con l’arma, al mettersi in guardia, dalla parata/risposta all’affondo.
I momenti clou sono gli assalti, cioè i combattimenti, dove gli alunni mettono in pratica tutto quello che hanno imparato.
Vedere questi fioretti danzare alla ricerca della stoccata decisiva fa venire in mente il vero spirito sportivo: quello di misurare i propri limiti con quelli degli altri nel pieno rispetto della lealtà e della correttezza.
Quanti sorrisi si intravvedono dietro la maschera e la mascherin, quanti sogni aleggiano nelle menti dei nostri piccoli d’Artagnan.
Certamente la scherma e il fioretto in particolare permettono di migliorare coordinazione e equilibrio, ma soprattutto fanno avvicinare le persone, eliminano le barriere perché uno sport sano e genuino unisce tutti, specie nei momenti più difficili.
I nostri bambini si sono così idealmente inseriti a pieno titolo nel “medagliere” italiano, così ricco di trionfi in questo 2021, anno della ripresa e della resilienza.