Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della Fials Matera:
“La Basilicata, una regione con un elevato numero di anziani, occupa le posizioni di coda per la disponibilità di posti letto nelle Residenze sanitarie per anziani: neanche un assistito su mille.
Solo Campania e Sardegna hanno numeri ancor più negativi.
E la situazione rischia di peggiorare ancora.
Il San Raffaele minaccia infatti di cessare le attività del Centro Geriatrico di Matera perché il mancato accreditamento della struttura ne impedisce la piena operatività e efficienza.
Ieri abbiamo ricevuto una comunicazione di cessazione attività dal 1 Marzo 2023, rischiano di restare senza lavoro oltre 20 dipendenti tra Infermieri, Oss, fisioterapisti ecc. ma il dramma è che gli ospiti presenti devono trovarsi urgentemente un’altra sistemazione con gravi danni e disagio alle famiglie.
Così si crea disoccupazione e si favorisce il lavoro nero delle assistenze a domicilio.
Nei giorni scorsi la segreteria provinciale della Fials di Matera ha chiesto all’assessore alla Salute Francesco Fanelli e al presidente Vito Bardi di accelerare le procedure di accreditamento per le Residenze Sanitarie Assistenziali.
Oggi, visto il silenzio tombale di via Anzio, rilanciano l’appello la segretaria regionale Luciana Bellitti e il provinciale di Matera Giovanni Sciannarella
La carenza di posti letto nella Rsa è cronica in Basilicata.
Nello scorso decennio le varie giunte regionali hanno spesso sottolineato la necessità di una seria riconversione del sistema sanitario in funzione dell’invecchiamento della popolazione e della fuga dei giovani.
Neanche il decreto ministeriale 70 del 2015 è stato utilizzato per avviare un’inversione di rotta: gli ospedali non sono riservati alle acuzie ma continuano a funzionare anche per i lungodegenti.
Proprio per rispondere a questa esigenza come Fials avevamo proposto di dislocare i reparti di geriatria nelle RSA, dove i pazienti sarebbero seguiti dai medici della Geriatria territoriale o dai medici Sumaisti ed evitare di ingolfare gli ospedali.
A complicare la situazione – sottolineano Bellitti e Sciannarella – si mette la cavillosità della procedura per concedere gli accreditamenti che vanno a rilento.
Come avevamo già preannunciato, così si scoraggiano gli imprenditori di altre regioni che con tanta fatica sono stati portati a investire in Basilicata.
Il danno è duplice: da una parte si nega un servizio essenziale a una fetta bisognosa e sempre più importante numericamente della popolazione, dall’altra si sottrae una chance di occupazione stabile per tanti professionisti sanitari, infermieri, fisioterapisti, tecnici della riabilitazione, OSS ma anche per altre maestranze come addetti alle pulizie, manutentori, giardinieri, cuochi.
Per tutte queste ragioni chiediamo al presidente Bardi e all’assessore Fanelli di sbloccare il prima possibile gli accreditamenti per garantire piena operatività a queste strutture e dare alle famiglie la possibilità di assicurare assistenza di qualità ai propri cari”.