Si è parlato di supporto individuale del Comune a famiglie e giovani omosessuali, ma anche dell’istituzione di uno spazio comunale d’ascolto e del registro “Alias”, nel corso dell’incontro con i rappresentanti del comitato “Matera x pride”, svoltosi stamane in sala “Mandela”.
Al tavolo i rappresentanti delle tre associazioni del comitato:
- Antonella Salvatore Ambrosecchia dell’Associazione genitori degli omosessuali;
- Francesco Paolo Ambrosecchia di “Matera rumore”;
- Michele Ferrara di “Risvolta”.
Per l’Amministrazione comunale c’era:
- il sindaco Domenico Bennardi;
- gli assessori Valeria Piscopiello (Politiche sociali) e Maria Pistone (Anagrafe);
Assente per altri impegni improrogabili l’assessore Tiziana D’Oppido (Pari opportunità).
Con la consulenza della psicologa comunale, Anna Maria Lence, e del funzionario Bruno Frangione, oltre alla responsabile di Piano Caterina Rotondaro, si sono affrontati tutti i temi relativi alla piena integrazione e supporto dei giovani materani con diversi orientamenti sessuali e di genere, come la dichiarazione pubblica della propria omosessualità, il cosiddetto coming out, ma anche e soprattutto l’accettazione dei genitori che rappresenta spesso un nodo importante da sciogliere, insieme con quello della società esterna.
È emerso che il tema della consapevolezza individuale non è mediamente più un problema, mentre gli scogli più grossi si incontrano nel confronto con famiglia e comunità.
Ecco perché sia il comitato che gli amministratori comunali, sono concordi sulla necessità di avviare un lavoro di sensibilizzazione che parta dalle scuole, istituendo poi uno spazio strutturato di ascolto e confronto privato con le famiglie, per il quale si è già pensato ai locali di Casino Padula.
Sull’aspetto della consulenza individuale, il servizio sociale del Comune ha rimarcato la possibilità già operativa ed esistente di colloqui individuali, sia in sede che a domicilio (a casa e nelle scuole), per supportare i ragazzi bisognosi di aiuto psicologico, lasciando ovviamente alle autorità sanitarie la loro competenza.
Sollecitazioni sono arrivate anche sull’istituzione del registro Alias, rispetto al quale c’è un lavoro già avviato dall’assessore Pistone, che si sta confrontando con i colleghi di altre città (ancora poche in Italia), come la pioniera Milano, dove questo strumento di riconoscimento del genere c’è già, con la rettifica dei documenti, ovvero il cambio di genere e nome anagrafico.
Il comitato si è detto soddisfatto dell’apertura di questo confronto con l’Amministrazione, di cui ha elogiato la sensibilità.
Ha concluso il sindaco Bennardi:
“Lavoriamo insieme perché noi siamo molto sensibili sulle politiche di integrazione in genere, penso anche ai fenomeni di emarginazione e bullismo nelle scuole, che vanno assolutamente prevenuti, come all’istituzione del registro Alias un utile strumento per evitare la ghettizzazione”.