Nella mattinata di martedì 13 luglio si è tenuta la presentazione del nuovo percorso espositivo dell’Ente Parco della Murgia Materana presso il Centro Studi e Conservazione della Biodiversità di Parco dei Monaci.
Il percorso si dipana attraverso le secolari stanze della struttura, ex grancia connessa all’Abbazia di Montescaglioso (MT), mostrando le tipicità del Parco della Murgia Materana attraverso plastici, diorami e video.
L’intervento si inserisce all’interno di una serie di attività promosse dall’Ente Parco, nell’ambito del progetto “INNgreenPAF”, finanziato dalla Regione Basilicata con fondi PO-FESR 2014/2020, volte ad incentivare la fruizione e la conoscenza di un’area, come quella del Parco della Murgia Materana, che vede la presenza di una particolareggiata ricchezza di biodiversità naturalistica e faunistica, oltre che di una inestimabile presenza antropica che abbraccia ogni momento storico dell’Umanità.
L’Ente Parco della Murgia Materana ha istituito questo percorso espositivo, affinché il Centro Visite di Parco dei Monaci possa fungere sia da locus di introduzione alle svariate tematiche, naturalistiche e storico- antropiche, che interessano il Parco, sia da punto di partenza per i numerosi gruppi turistici che da alcuni anni affollano questi territori e che vanno spesso indirizzati ad una nuova possibilità di accesso e di partecipazione ai beni ivi presenti, sia da focus espositivo per le comunità che vogliano approfondire gli aspetti caratterizzanti del Parco della Murgia Materana.
Il Presidente dell’Ente Parco della Murgia Materana, Michele Lamacchia, dichiara:
“Non c’è sede più adatta che possa fungere da vetrina delle peculiarità insite nel Parco della Murgia Materana.
Il Centro Viste di Parco dei Monaci si presta favorevolmente, grazie alla sua posizione intermedia tra i due comuni che abbracciano il Parco, quale luogo deputato ad ospitare un percorso espositivo introduttivo delle ricchezze naturalistiche e storico-artistiche che impreziosiscono il territorio.
La sua capacità attrattiva potrebbe essere trampolino di lancio per la valorizzazione dell’area, ma anche per la formazione di un nuovo tipo di turismo sostenibile ed istruito alla fruizione consapevole di un territorio altrettanto fragile come può essere un’area protetta”.