Il Sindacato Pensionati Italiani della CGIL di Matera in una nota denuncia il persistere della condizione drammatica della Sanità Materana, all’interno delle criticità regionali, aggravata dalla mancata sottoscrizione dell’accordo sulle prestazione tra la Puglia e la Regione Basilicata che:
“in chiara lesione del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione”, crea l’impossibilità per i cittadini lucani ed in particolare le categorie più fragili (anziani), residenti nei territori limitrofi il territorio appulo-lucano, di potersi rivolgere all’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti per accorciare i tempi delle prestazioni sanitarie.
Una situazione pericolosa perché, l’interruzione di prestazioni sanitarie importanti e delicate come le Attività Ambulatoriali SSN (incluse visite Oncologiche e di Radioterapia), esami strumentali diagnostici (TAC, RM, Endoscopie, ecc. ) e i Ricoveri Ordinari Programmati, e/o interventi in Day service e Day surgey , per Ricoveri Urgenti ivi compresi le priorità legate all’evento nascita, espone a rischi oggettivi i cittadini tutti ed in particolare quelli in condizione di fragilità.
Una situazione paradossale perché, gli stessi fautori dell’ulteriore degrado della Sanità lucana ed in particolare di quella materana, in questi mesi, occupati nelle diverse competizioni elettorali, oggi, per le trattative legate all’assegnazione delle poltrone, si permettono di rinviare ulteriormente sine die la costituzione dell’esecutivo regionale lasciando privo di governo un settore delicato come la sanità.
Una situazione contraddittoria perché, come emerge dalla Campagna di Ascolto dal titolo; “Il diritto ad essere curati – per un servizio sanitario pubblico e universale” promossa dallo SPI CGIL di Basilicata, i lucani che fanno più ricorso al servizio sanitario fuori regione ed in particolare del servizio sanitario appulo/pugliese appartengono ai territori Bradanica – Medio Basento (44,8%), Matera (42,2%) e Metapontino – Collina materana (38,8%); percentuali molto più alte rispetto alla media regionale che si attesta al 33,9% del campione dove i tempi di attesa superiori ai 6 mesi si riscontrano nella città Matera 36%, nell’Alto Basento 33,5% e lungo la Bradanica – Medio Basento al 31,6%).
In sintesi i cittadini/utenti si ritrovano nella strettoia tra il declino della sanità pubblica materana che, per la carenza di personale sanitario e amministrativo (diminuito complessivamente da 2.462 dipendenti presenti nel 2010 a 1911 presenti al 31.12.2022, con una riduzione di 551 unità, pari a più del 22%), non è in grado di rispondere alle prestazioni sanitarie previste dai LEA e continua ad accumulare carenze e ritardi nell’erogazione delle prestazioni e servizi e l’impossibilità di potersi rivolgere a strutture ospedaliere limitrofe appartenenti ad altra regione.
All’assenza di decisioni reali per affrontare e risolvere i problemi incancrenitisi in questi anni si aggiunge l’attuale immobilismo politico-amministrativo regionale che:
* priva questa regione dell’assessore regionale alla sanità;
* rimanda sine die l’attuazione dei progetti del PNRR, come le case e gli ospedali di comunità, fondamentali per migliorare il numero di posti letto e gli standard del personale medico;
* mantiene il piano regionale sanitario fermo in qualche cassetto, mentre le liste d’attesa restano un problema acuto;
* costringe tredicimila lucani a curarsi fuori regione; una mobilità sanitaria tra le più alte d’Italia che si acuisce particolarmente nei territori appulo-lucani e metapontina che storicamente è costretta a rivolgersi verso la struttura ospedaliera “Miulli” di Acquaviva delle Fonti.
Pertanto, lo SPI CGIL di Matera, facendosi interprete del forte disagio e, in alcuni casi, della disperazione manifestata dai cittadini attraverso segnalazioni, lamentele e denunce di presunti episodi ascrivibili a “malasanità”, aggravata dall’impossibilità dal 1 luglio 2024 di potersi rivolgere alle strutture sanitarie e ospedaliere extraregionale, CHIEDE al neo-eletto Presidente della Regionale Basilicata di sottoscrivere l’accordo Contrattuale tra la Regione Puglia denominato “ACCORDO di CONFINE” per ripristinare le prestazioni sanitarie di: Ricovero programmato; Day Suyrgery; Day Hospital; Day Service e Ambulatoriali.
In caso di mancato riscontro, lo SPI CGIL di Matera, al fine di tutelare gli iscritti e i cittadini tutti, metterà in azione tutte le iniziative sindacali e legali contro il persistere dell’immobilismo delle azioni finalizzate ad invertire lo stato drammatico in cui versa la sanità materana e contro le scelte politiche e amministrative che ledono il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione”.