Matera: la Polizia di Stato in piazza Vittorio Veneto per aiutare le donne. L’iniziativa

Nella mattinata odierna la Polizia di Stato di Matera è in questa Piazza Vittorio Veneto con un Ufficio Mobile, per rinnovare il proprio impegno nella lotta contro la violenza sulle donne.

Come ogni anno, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Questura di Matera ha allestito un “punto di contatto avanzato”, per fornire informazioni a cittadini, ma anche per ascoltare e aiutare le donne vittime di violenza e atti persecutori.

L’iniziativa si inserisce nella campagna del Dipartimento della Pubblica Sicurezza “Questo non è amore”, volta a sensibilizzare la società sull’attuale condizione della donna e a diffondere, attraverso l’informazione e la prevenzione, la cultura del rispetto e della consapevolezza.

Donne, uomini, giovani, anziani, famiglie incontrano questa mattina personale esperto della Polizia di Stato, che per l’occasione distribuisce l’opuscolo dal titolo “Questo non è amore”, realizzato dalla Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento di P.S., contenente storie e testimonianze reali. Il documento è stato concepito come strumento utile per diffondere informazioni sul fenomeno e sugli strumenti di tutela, con un focus sulla misura di prevenzione dell’ammonimento del Questore.

L’opuscolo 2024, che è disponibile anche presso tutti gli uffici della Questura che hanno contatti con il pubblico (Ufficio Denunce, Ufficio Immigrazione, Ufficio Passaporti, Ufficio Licenze), ha dunque l’obiettivo di poter dare, a chi legge, il coraggio e la capacità di consigliare o chiedere aiuto, proprio partendo da storie vissute da alcune vittime di violenza di genere.

Nell’incontro con i cittadini e con le donne in particolare, al fianco della Polizia di Stato c’è anche un funzionario dell’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Matera, che collabora all’iniziativa.

L’ammonimento, strumento amministrativo fondamentale a disposizione del Questore, consente di incidere in modo rapido sulla pericolosità delle persone, in situazioni di violenza domestica o di atti persecutori.

Con l’ammonimento, il Questore può influire sul rischio di recidiva, evitando che determinati comportamenti si ripetano e che possano sfociare, secondo quello che si definisce “ciclo della violenza”, nella soppressione fisica della donna.

In questa provincia, nel corso dell’anno 2024 sono stati 2 gli ammonimenti adottati dal Questore su istanza di parte (ex art. 8 D.L. n. 11/2019 e successive modifiche).

Il provvedimento viene adottato per le vittime dei reati di atti persecutori o di diffusione di immagini o di video sessualmente espliciti, il c.d. “revenge porn”.

Tale tipo di procedimento monitorio può essere avviato solo se la parte non abbia già sporto querela per gli stessi fatti rappresentati nell’istanza.

49 sono stati invece gli ammonimenti adottati d’iniziativa dal Questore, per violenza domestica (ai sensi dell’art. 3 della Legge n. 15 ottobre 2013 n.119, recante “disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere”, successivamente modificata dalla Legge n.168 del 24 novembre 2023, c.d. “Legge Roccella”, concernente “disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne della violenza domestica”).

Tale tipo di provvedimento monitorio consente di apprestare una tutela alle vittime nel caso in cui emergano i c.d. “reati spia”, ovvero quei reati che sono indicatori di violenza domestica o di genere e cioè, “uno o più atti non episodici di violenza fisica o psicologica che si verificano tra persone legate, anche in passato, da vincoli di matrimonio o di relazioni affettive, indipendentemente dall’attualità della convivenza”.

Il relativo procedimento monitorio viene avviato “d’ufficio”, cioè in assenza della richiesta della parte, e anche qualora sia stata sporta una querela per gli stessi fatti.

La notizia, costituente reato, idonea a far avviare il procedimento amministrativo, in tal caso può essere fornita anche da eventuali testimoni e persone venute a conoscenza della commissione dei seguenti reati: percosse, lesioni personali, violazione di domicilio, danneggiamento, violenza privata, atti persecutori, diffusione di immagini o video sessualmente espliciti.

Ieri 25 novembre, in adesione all’iniziativa “Orange The World” promossa da “UN Women”, ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere, in collaborazione con l’Associazione Soroptimist International Italia”, la facciata della Questura è stata illuminata di arancione, colore scelto come simbolo di un futuro senza violenza basata sul genere.

In conclusione, rivolgersi alle Forze dell’ordine oppure contattare la rete nazionale antiviolenza tramite il numero 1522 è fondamentale per poter uscire efficacemente dalla spirale di violenza, fisica e psicologica, di cui si è vittime.

Gli episodi di violenza domestica possono essere segnalati anche attraverso l’App della Polizia di Stato YOUPOL, inviando video, audio, immagini o semplici messaggi. Di recente, l’applicativo è stato implementato nelle funzionalità, così da permettere una maggiore interazione tra la sala operativa della Questura e il segnalante.

Le vittime di violenza di genere possono anche nascondere l’attività svolta con l’App, in modo tale da non rischiare di essere scoperte se qualcuno si impossessa del loro dispositivo elettronico per “curiosare”.

Ecco le foto dell’iniziativa.