È difficile spiegare la guerra ai ragazzi tra gli undici e i quattrodici anni.
È difficile capire la guerra a qualsiasi età della vita, perché la guerra in se stessa è un contro senso, non risolve le situazioni di crisi e provoca morti e distruzione ovunque e per lungo tempo.
Così i ragazzi della secondaria Nicola Festa di Matera, che domani, 2 marzo, parteciperanno alla manifestazione LA SCUOLA PER LA PACE, organizzata dalle Amministrazioni Comunale e Provinciale di Matera, oggi hanno svolto una grande assemblea di istituto, esercitando, ancora una volta, quella cittadinanza attiva che non è solo una materia da studiare, ma una competenza da sviluppare nell’esperienza diretta dei fatti belli o brutti, che la vita ci mette di fronte.
Cosa sta succedendo in questo Stato al confine con la Russia, la Bielorussia, la Polonia, la Slovacchia, l’Ungheria, la Romania e la Moldavia?
Perché c’è in atto una guerra tra la Russia e l’Ucraina?
Cosa vuole il presidente russo Vladimir Putin?
Cosa può accadere nelle prossime settimane?
È quello che ci chiediamo tutti con molta ansia e apprensione, specie quegli alunni che hanno origini e parenti in Ucraina.
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La riflessione ha preso spunto dall’articolo 11 della Costituzione italiana che dichiara: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Diversi i punti trattati nel corso della mattina scolastica:
- le origini del conflitto;
- la questione del gas;
- l’idea della superpotenza;
- la geopolitica;
- cosa sono le sanzioni;
- il ruolo della Nato;
- la guerra convenzionale e le armi informatiche;
- le fake news;
- la propaganda;
- le vittime;
- i profughi;
- l’andamento dei negoziati di pace.
Il momento più toccante è stato senz’altro quello del collegamento in videochiamata con l’inviata del Tg1 in Ucraina, Stefania Battistini, che ha raccontato la vita nei luoghi di guerra dove lei stessa si trova per il suo lavoro di giornalista.
Il racconto dall’Ucraina ha immediatamente catapultato i ragazzi in una realtà fatta di paura e coraggio, di distruzione e voglia di rinascere, di sirene per i bombardamenti, di rifugi sotterranei, di scarsezza di mezzi di prima necessità.
I ragazzi, tutti gli insegnanti del Collegio docenti e la Dirigente dell’I. C. Minozzi Festa di Matera, Maria Rosaria Santeramo, insieme alla giornalista e scrittrice Antonella Ciervo, affermano con forza che la pace è un valore irrinunciabile, che la guerra va rifiutata e che il dialogo tra i popoli va costruito giorno per giorno proprio a partire dalla cultura e dalla solidarietà che si imparano a scuola.
Ecco alcune foto dell’incontro.