“Il tribunale amministrativo regionale di Basilicata, ha respinto il ricorso presentato dalla società “Ladisa Srl” contro il Comune di Matera, rappresentato e difeso dall’avvocato Giuseppe Franchino, nei confronti della società “Vivenda Spa” in seguito all’affidamento del servizio mensa scolastica per gli anni 2023-2025″.
Così descrive la vicenda il sindaco di Matera, Domenico Bennardi:
“La ricorrente, condannata anche al pagamento delle spese di giudizio, aveva chiesto di annullare il provvedimento di aggiudicazione, emesso dal dirigente del settore Politiche della persona, per l’affidamento del servizio mensa nelle scuole dell’Infanzia, Primarie e Secondarie del Comune di Matera, in nome di una presunta inefficacia del contratto.
In subordine, Ladisa chiedeva ai giudici del Tar la condanna del Comune di Matera al ristoro dei danni per mancato utile e pregiudizio della mancata qualificazione professionale, conseguente al mancato affidamento.
Il bando di gara, che ha visto la Ladisa, gestore uscente, misurarsi con Vivenda, conteneva una serie di prescrizioni anche abbastanza stringenti sulle materie prime da utilizzare, la distanza dal Centro cottura, l’uso di mezzi ecosostenibili per il trasporto e tanti altri requisiti, che concorrevano a formare un punteggio complessivo.
Tutto l’iter è stato oggetto di istruttoria da parte del Tar, con le contestazioni di Ladisa sul presunto mancato rispetto delle distanze massime dal Centro cottura presso il santuario di Picciano, che non avrebbe avuto i requisiti idonei al servizio, secondo la ricorrente, contestando il presunto mancato rispetto di diversi criteri stringenti del bando.
Il Tar ha respinto il ricorso principale con l’atto dei motivi aggiunti, e dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse il ricorso incidentale.
Il tribunale amministrativo regionale ha poi condannato Ladisa al pagamento delle spese di giudizio, liquidate in ottomila euro oltre accessori, se dovuti, in favore del Comune di Matera.
Una sentenza importante, che certifica anche il corretto operato degli uffici comunali, messo pesantemente in discussione”.