Matera: “Nel tempo della fragilità si può stare lontani, ma si deve stare uniti!”. Ecco la lettera che una Dirigente Scolastica scrive ai suoi alunni

Isabella Abbatino, Dirigente Scolastica dell’Istituto “Fermi” di Matera, scrive una lettera ai propri alunni, per incoraggiarli in questi giorni di emergenza a causa del Coronavirus.

“‘Invece che maledire il buio è meglio accendere una candela’ (Lao Tzu).

Cari ragazzi e care ragazze della secondaria, bambini e bambine della primaria, piccoli e piccole dell’infanzia, la sospensione delle attività ci ha colti di sorpresa ma la scuola è aperta e ci sono tante persone che stanno lavorando per voi, per riempire di contenuto il vostro tempo, per tendervi la mano, per ricordare che siamo, tutti insieme, una comunità!

Già da qualche giorno stiamo sperimentando la cosiddetta ‘didattica a distanza’ che, considerata la diversa età di tutti voi, si tradurrà in ogni forma di rapporto che i vostri insegnanti vorranno costruire con ciascuno di voi, specialmente coi più fragili.

Siate pronti, quindi, ad usare il registro online per la condivisione dei documenti, ad accedere alle classi virtuali se vi verrà richiesto, ma anche semplicemente a scambiarvi notizie e materiali per mail o su whatsapp, o a partecipare ad una comunissima videochiamata.

Con l’aiuto dei vostri genitori e, soprattutto, dei nonni che, anche in questa occasione saranno ‘il bastone della nostra giovinezza’, potrete tenervi in esercizio con le schede didattiche o i quaderni operativi che i maestri e le maestre vi procureranno, mentre ai più piccoli verranno inviate canzoncine o filastrocche che reciteremo assieme al rientro.

Vivremo i giorni che ci aspettano continuando a sentirci una famiglia.

Il nostro sito e i nostri social sono attivi, gli uffici sono aperti, tutti noi siamo impegnati a vivere la circostanza attuale, pur nella sua drammatica negatività, come una occasione per migliorarci, per sperimentare e per fornire un contributo positivo.

E quando il cellulare vi stancherà (perché ad un certo punto gli occhi diventano rossi anche se hai 10 anni!), vi invito a leggere e a farvi leggere bei libri, ad ascoltare buona musica.

Quando ne avete voglia, scrivete, buttate giù pensieri e stati d’animo, disegnate e sporcate carta e cartoncini con colori di tutti i tipi e, se avete uno strumento, suonate e fate rumore.

Nel tempo della fragilità si può stare lontani, ma si deve stare uniti!”.