“Noi residenti del Centro Direzionale di Matera siamo venuti a conoscenza, a mezzo stampa, della volontà dell’amministrazione comunale di Matera di trasferire nel parco Macamarda il progetto di valorizzazione della balena Giuliana, la cui realizzazione, nei piani del comune, era prevista originariamente nel Parco di Lanera”.
I Residenti del Centro Direzionale che hanno lanciato una petizione su change. org.
Nella petizione si legge:
“Stando ad informazioni reperite sul web, il progetto prevede la realizzazione di una piastra in calcestruzzo su cui saranno posizionati modelli in scala non definita della balena Giuliana e di un polpo, l’installazione di una giostra veliero in polietilene, la creazione di cartellonistica a tema e la probabile rimozione dell’attuale area giochi.
Non è dato sapere, ad oggi, come mai, tra le varie aree verdi pubbliche presenti in città, la scelta sia caduta sul parco Macamarda e salta agli occhi la fretta dell’Amministrazione comunale nel portare a compimento il progetto in parola, fretta che sembra più funzionale all’utilizzo “ad ogni costo” dei fondi regionali “Patto dello Sviluppo della Regione Basilicata” che non alla necessità di porre in essere un progetto rientrante in una precisa e definita strategia di sviluppo turistico e culturale.
Anche in questo caso, come per il Parco di Lanera, l’Amministrazione comunale ha ritenuto superfluo interessare preventivamente di un progetto cosi impattante coloro che abitano nei dintorni del parco Macamarda e lo vivono quotidianamente.
Il progetto non piace a noi residenti del Centro Direzionale e frequentatori abituali del parco per svariati motivi:
1. Il parco non ha dimensioni tali da ospitare ben due strutture di grandi dimensioni: si parla di una lunghezza di circa 18 metri e 3 metri di altezza per il veliero e 9 metri per la balena.
Le strutture citate, oltre a ridurre notevolmente la già scarsa superficie di verde pubblico che dovrebbe esser sostituita dal cemento usato per “ormeggiare” veliero e balena, avrebbero un’impatto visivo considerevole in quanto il parco è situato su una collinetta, quindi sopraelevato rispetto al piano strada.
Il parco Macamarda è una piccola area verde di quartiere frequentata da anziani e famiglie con bambini che hanno a cuore la tranquillità di questi luoghi in cui si sono create bellissime aggregazioni spontanee di persone. In questo parco ci sono spazi ricreativi utilizzati, tra l’altro, per gli incontri del programma “Nati per leggere”, per eventi di gruppi di boyscout, per lezioni di nordic walking, per attività sportive realizzate da scolaresche e altre attività nate spontaneamente dopo il lockdown, quando la gente ha riscoperto il piacere di allenarsi e passeggiare all’aria aperta.
Nessun amministratore si è preoccupato, ad oggi, di dimostrarci, carte alla mano, che tali strutture così impattanti non sottraggano spazi vitali alle iniziative e attività che hanno costruito, passo dopo passo, l’identità del parco, abbracciando e aggregando persone di ogni fascia di età e diversa estrazione sociale.
2. Non vogliamo che venga rimossa l’attuale area giochi (il cosiddetto Fagiolone) per far posto alla balena, al polpo e al veliero in quanto la pavimentazione in tartan, realizzata da pochi anni, consente ai nostri piccoli di imparare a camminare, andare in bici, sdraiarsi e giocare senza pericolo di escoriazioni da cadute sul cemento.
3. Temiamo che per proteggere le nuove installazioni, si possa arrivare a chiudere il parco nelle ore centrali, quando, meteo permettendo, è possibile fruirne anche in inverno; questo timore è diventato realtà nel recente passato, quando ci siamo trovati a combattere con il Comune per l’apertura con orario continuato. Inoltre, mancando sia la vigilanza che la manutenzione nel parco Macamarda come negli altri parchi cittadini, le nuove strutture collocate nel parco sarebbero oggetto di vandalismo e diventebbero ben presto fonte di pericolo per i bimbi che ci giocano.
4. Il parco Macamarda è ubicato in un quartiere residenziale e di servizi, ben al di fuori dagli itinerari turistici del centro storico. Conseguentemente, ci pare ovvio collocare il veliero e la balena in area più attrattiva dal punto di vista turistico e culturale e prossima al centro storico, quale potrebbe essere la Collina del Lapillo, sulla quale sorge il Castello Tramontano.
Quest’area presenta, inoltre, un valore storico-ambientale che la collega direttamente alla tematica dell’acqua – nella quale evidentemente rientra il progetto di valorizzazione della balena Giuliana – essendo stata in passato oggetto di opere di captazione delle acque per alimentare la Fontana Ferdinandea. La collina del Lapillo è quindi e sotto ogni punto di vista il luogo più idoneo su cui collocare questo tipo di installazioni dal momento che esse dovrebbero essere, nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale, parte integrante dell’offerta turistico-culturale locale.
5. Temiamo che la presenza delle strutture citate nel parco Macamarda possa, attraendo cittadini residenti in altri quartieri, complicare ulteriormente la viabilità e la sicurezza delle strade e dei parcheggi circostanti, già oberati di veicoli sia di giorno che di notte: in particolare sulle vie L. Einaudi e F. Parri quotidianamente vediamo automobilisti, perennemente alla ricerca di parcheggi che non bastano mai, parcheggiare sulle strisce pedonali e sui posti riservati ai disabili, per non parlare poi delle soste in curva, dove ogni giorno si rischia un incidente frontale.
Tutto ciò premesso, noi residenti del Centro Direzionale e frequentatori del parco Macamarda chiediamo che venga rispettato l’attuale e semplice assetto naturale di un’area verde che non è stata fino ad ora mai attenzionata e adesso si vuole stravolgere con un progetto calato dall’alto, palesemente privo di una connessione tematica con il luogo in cui dovrebbe concretizzarsi e senza un preventivo confronto con i residenti del quartiere in cui il parco sorge.
Chiediamo, anzitutto, di considerare il trasferimento del progetto considerato in luogo più idoneo, ossia la collina su cui si erge il Castello Tramontano.
Chiediamo, inoltre, per il parco Macamarda più cura e manutenzione ordinaria e straordinaria, l’aumento della componente vegetazionale, la riparazione della rete di irrigazione che, essendo danneggiata in più punti, determina quotidianamente un consistente spreco di acqua a carico della collettività, e auspichiamo di essere coinvolti da ora in avanti nei processi decisionali che lo riguardano attraverso percorsi partecipativi e di co-progettazione cittadina”.