“Celebriamo nella quotidianità la vittoria della vita su ogni forma di morte spezzando e condividendo lo stesso pane”.
E’ l’invito rivolto dall’arcivescovo di Matera, monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, a pochi giorni dall’avvio della tredicesima edizione del “Presepe vivente nei Sassi di Matera”, quest’anno dal titolo “Il presepe d’Italia: pane e pace”, due importanti parole di speranza e di condivisione in ricordo del messaggio eucaristico lanciato nella Città dei Sassi in occasione della visita pastorale del Santo Padre Francesco a conclusione dei lavori del congresso eucaristico nazionale.
Spiega monsignor Caiazzo:
“Il pane che si spezza, si dona, si condivide, è nutrimento di vita: è bisogno che unisce genti, popoli e nazioni.
E’ cibo per tutti che, nella diversità, diventa ricchezza per tutti: la via del pane aiuta la pace a tracciare strade nuove contro ogni ingiustizia, ogni violenza, ogni ricatto.
Quando il pane viene tolto o si impedisce che il grano o gli aiuti umanitari raggiungano i popoli afflitti e sofferenti, si alimenta la guerra e si usa il pane per ottenere una vittoria che è sconfitta per tutta l’umanità.
La pace è respiro che nasce dal pane.
Per i cristiani ha un valore ancora più alto: Gesù, nell’istituire l’Eucaristia, prese il pane, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: ‘prendete e mangiatene tutti questo è il mio corpo offerto per voi’.
Ha scelto il pane, comune a tutti, per farsi pane per l’umanità intera, cibo di vita eterna e ci ha chiesto: ‘fate questo in memoria di me’.
Torniamo, allora, al gusto del pane così come abbiamo meditato lo scorso anno durante il Congresso Eucaristico Nazionale di Matera”.
Il presepe vivente nei Sassi, organizzato da “Matera convention bureau” assieme all’amministrazione comunale, prenderà il via il giorno dell’Immacolata, per poi proseguire nei giorni 9, 10, 16, 17, 29 e 30 dicembre e poi il 5 e il 6 gennaio del 2024 e vedrà la partecipazione, lungo i quasi 4 chilometri del percorso che partirà dal centro storico della città attraversando il sasso Barisano e quello Caveoso, di oltre 250 attori e figuranti provenienti da tutta Italia.