“Connotare le produzioni agroalimentari radicate al territorio e farne risaltare il valore”, è l’obiettivo del marchio “Io sono Lucano” ideato da Coldiretti Basilicata e presentato in mattinata, 8 Gennai, a Matera nel corso di una iniziativa organizzata nella sede della Camera di Commercio.
All’incontro, moderato dal direttore della Coldiretti Basilicata, Aldo Mattia, sono intervenuti:
- Michele Somma, presidente della CCIAA Basilicata;
- Gianfranco Romano, presidente Coldiretti Matera;
- Marco Saraceno, coordinatore filiere agroalimentari lucane;
- Luca Braia, assessore regionale Politiche Agricole;
- Roberto Cifarelli, assessore regionale Politiche di Sviluppo.
Il direttore Mattia ha sottolineato:
“Si tratta di un marchio che dovrà divenire sinonimo di garanzia e di autenticità e accompagnare i prodotti, le aziende e le filiere che aderiranno al programma dando visibilità a caratteristiche misurabili ed oggettive delle produzioni stesse e, al tempo stesso, raccordarle al territorio di origine e a valori emozionali ed evocativi.
Più precisamente, s’intende dar vita ad una brand architecture in grado di conferire un’entità forte e comune all’agroalimentare lucano, accompagnata da un programma di R & S e da una solida strategia di sviluppo in termini di riconoscimento dei prodotti e del loro posizionamento competitivo”.
Nel suo intervento, Marco Saraceno, coordinatore delle filiere agroalimentari lucane proposte da Coldiretti Basilicata, ha ricordato:
“Da due anni la confederazione agricola è impegnata in un lavoro capillare su tutto il territorio, volto ad offrire strumenti di crescita ed innovazione del comparto agroalimentare lucano, che trae origine dall’esperienza dei Progetti Integrati di Filiera, più noti come PIF, sviluppati nell’ambito della programmazione PSR 2007 -2013.
Il lavoro svolto sui PIF, in particolare sulla costituzione ed avvio della filiera regionale cerealicola e di quella della carne ha consentito di porre le basi per uno sviluppo mirato ed innovativo dell’intero comparto agroalimentare lucano, proprio con l’intento di risolverne le criticità maggiormente penalizzanti.
Infatti, pur a fronte di una qualità medio-alta dei prodotti (cereali, carni, ortofrutta, latte e formaggi, vino), l’estrema frammentazione sia della produzione primaria sia delle aziende di trasformazione e la pressocché totale assenza di realtà operanti nel segmento della distribuzione e della commercializzazione dei prodotti, determina una stagnazione del comparto, riducendone sensibilmente la possibilità di crescita e la dimensione economica.
Alla luce di ciò e nel mentre si continua a lavorare nella creazione di nuove filiere agroalimentari regionali, è il caso della filiera lattiero (casearia e delle erbe officinali) e nel consolidamento di quelle già costituite (cereali, carne e ortofrutta), Coldiretti Basilicata ritiene fondamentale dar vita ad un progetto volto a comunicare l’identità e il valore delle diverse produzioni, al fine di espandere e qualificare il mercato di riferimento”.
Le conclusioni dell’incontro sono state affidate ad Antonio Pessolani, presidente Coldiretti Basilicata, il quale ha spiegato:
“E’ un’iniziativa importantissima che consente di valorizzare con un marchio identitario, produzioni tipiche, contrassegnate da certificazioni di qualità come le Dop e similari.
A breve sarà creato un “villaggio delle produzioni lucane” in occasione di Matera Capitale europea della Cultura 2019.
Per garantire il corretto uso del marchio ai licenziatari, prevista la sottoscrizione del Regolamento d’uso del Marchio (registrato al Ministero per lo sviluppo economico), l’approvazione del Disciplinare tecnico di filiera (Dtf), documentazione per garantire la rintracciabilità ed i requisiti di idoneità agricola, origine e controllo del prodotto a marchio “Io sono Lucano”, a partire dalle imprese agricole fino alla consegna del prodotto confezionato presso i distributori.
Nel corso dell’iniziativa sottoscritto un accordo pilota per la valorizzazione delle produzioni agroalimentari a marchio “Io sono Lucano” finalizzato a contribuire concretamente all’affermazione di logiche organizzative e produttive tese a salvaguardare i valori etici ed economici dell’agroalimentare lucano.
L’accordo, che ha la durata di nove mesi, comprende anche la commercializzazione dei prodotti agricoli non trasformati e prevede che i prodotti ottenuti saranno proposti e confezionati in unità consumo concordati con i partner commerciali delle filiere, i quali recheranno chiara l’indicazione di prodotto ottenuto interamente da prodotto lucano, mediante l’utilizzo del marchio ‘Io Sono Lucano’ “.
Di seguito alcune foto dell’incontro.