Matera, prima Casa italiana delle tecnologie emergenti: ecco i laboratori per avviare le attività

Sei laboratori per avviare le attività della prima Casa italiana delle tecnologie emergenti: in attesa della realizzazione della sede di via Ettore Majorana, l’Amministrazione comunale ha deciso di utilizzare gli spazi del villaggio digitale di piazza San Giovanni, il cosiddetto Hub di San Rocco.

Qui, attraverso una selezione pubblica, importanti players internazionali della tecnologia e dell’innovazione già dal mese di luglio potranno lavorare per fare in modo che l’organizzazione degli antichi vicinati contadini si trasformi in vicinati digitali, al servizio del territorio e del suo sistema economico e sociale.

Uno dei laboratori – Sperimentazione tridimensionale, video capture, realtà virtuale e realtà aumentata – sarà dedicato al settore audiovisivo: attraverso queste tecnologie è possibile creare straordinari documenti visivi, portare in vita e animare storie che traggono inspirazione dalla letteratura, dal cinema, dai video games e da tutto ciò che, attraverso la realtà virtuale, può costituire il futuro dell’intrattenimento.

Lo scopo è quello di utilizzare l’attrattività delle location materane per offrire nuovi servi alle produzioni nazionali e internazionali.

Un altro laboratorio sarà dedicato alla Blockchain e alla distribuzione a chiave quantistica.

Si tratta di un sistema d’avanguardia per far fronte ai rischi del computer quantistico, attraverso soluzioni crittografiche in grado di garantire la sicurezza nelle comunicazioni.

Nel terzo laboratorio sarà sviluppato il cosiddetto “Gemello digitale”: un progetto ideato dal Cnr allo scopo di sviluppare una copia virtuale della città, una sorta di gemello digitale, appunto, della citta di Matera.

Questo progetto, infatti, può evolversi fino a diventare una vera e propria replica digitale di risorse, di processi, persone, luoghi, infrastrutture, sistemi e dispositivi che possono essere utilizzati per prevenire errori e migliorare le funzionalità.

Il laboratorio di Robotica tridimensionale sarà ispirato alla robotica avanzata e allo sviluppo di strumenti e sistemi basati sull’Internet delle cose, per portare nel mondo digitale gli oggetti della nostra esperienza quotidiana.

Nella fattispecie, il laboratorio tridimensionale sarà una “bottega rinascimentale” in versione Industria 4.0, che servirà come luogo di sperimentazione e industrializzazione di soluzioni per la cosiddetta “manifattura additiva”: dunque, un metodo di fabbricazione degli oggetti direttamente da file, per utilizzi nel campo del design e della medicina, o dell’intrattenimento a supporto dell’industria creativa.

Uno dei laboratori sarà dedicato al Giardino delle tecnologie, per il trasferimento tecnologico nei confronti delle aziende agricole della zona, ma anche verso le suole, le aziende della filiera agroalimentare e in generale tutti quei soggetti che lavorano nel comparto primario.

Nel Giardino delle tecnologie, infatti, sarà possibile toccare con mano gli ultimi ritrovati disponibili per quanto riguarda l’agricoltura, ma anche le produzioni, il paesaggio e il verde urbano.

Infine, il laboratorio destinato alle Applicazioni della connettività ultraveloce, cioè alla rete mobile di nuova generazione basata su una tecnologia innovativa che potrà essere utilizzata in molteplici settori: trasporto, sanità, industria, energia, intrattenimento.

Afferma il sindaco, Domenico Bennardi:

“La realizzazione della Casa delle tecnologie emergenti è un obiettivo ambizioso al quale l’Amministrazione comunale sta dedicando energia e risorse , in quanto rappresenta il tentativo di trasformare Matera in un centro di riferimento internazionale per l’applicazione in ambito urbano delle cosiddette tecnologie emergenti.

Questo programma potrà avere effetti diretti sulla nostra comunità, perché insieme alle grandi imprese e ai centri di ricerca, nasceranno startup e, grazie al trasferimento tecnologico, potranno crescere le piccole e medie aziende”.

Alberto Acito, vicesindaco con delega all’Innovazione, si sta adoperando affinchè sia possibile avviare le attività della Casa delle tecnologie emergenti senza dover attendere la costruzione dell’edificio, previsto in via Ettore Maiorana, a due passi da piazza degli Olmi.

Spiega Acito:

“Stiamo forzando le tappe per fare in modo che il piano promosso dal ministero dello Sviluppo economico abbia attuazione quanto prima.

L’Hub di San Rocco sarà la sede temporanea, nella quale abbiamo già individuato e predisposto gli spazi per ospitare i sei laboratori. Nei prossimi giorni, sarà pubblicato il bando con il quale pensiamo di attrarre alcune tra le aziende più attive a livello internazionale nel settore dell’innovazione”.