Confesercenti Matera scrive al Prefetto sull’amara situazione in cui versano le imprese del commercio, di seguito il testo:
“Facendo seguito ai ns. precedenti confronti sull’amara situazione in cui versano ad oggi le imprese del commercio, i cui ‘ristori’ e ‘sostegni’ proclamati dal Governo sono del tutto insufficienti, Le formalizziamo le ns. richieste affinché se ne possa far carico presso il Governo.
È inutile ricordarLe che in questo momento le imprese devono far fronte alla sopravvivenza e pertanto le ns. proposte si sforzano di essere le più concrete possibili; pertanto proponiamo:
- la sospensione e il recupero di tutte le risorse impegnate per il Cashback e Lotteria dello scontrino, Bonus Vacanze e altri Bonus che non hanno avuto successo, come quello per PC e Tablet;
- azzerare tasse ed imposte.
Suggeriamo, affinché Lei possa farsene carico, di rivedere il concetto di ‘calo del fatturato’ e rimodulare le ‘scorte di magazzino’ che continuano a costituire ‘reddito’ e che invece sono prodotti da macero.
Confidiamo che il prossimo scostamento di Bilancio possa, andando ad ampliare gli scaglioni del reddito, soddisfare meglio le esigenze e le aspettative delle imprese.
Risulta necessario, inoltre, riammettere il credito di imposta del 60% sulle locazioni senza il vincolo di franchigia
Ci aspettiamo, così come annunciato, una forte intensificazione della campagna vaccinale, condizione necessaria per consentire la ripresa dell’economia, e di includere, con diritto di vaccinazione immediata anche le categorie dell’artigianato e del commercio.
Non ultimo le imprese chiedono di tornare a lavorare in condizioni di sicurezza così come previsto dai protocolli e dalle normative nazionali a cui si sono adeguate nella primavera/estate 2020 con conseguente esborso di denaro, ma senza effetti pratici visto che alcuni settori sono fermi da quasi un anno.
La ricaduta psicologica del DL Sostegni è negativa, la speranza di ricevere qualche rimborso soddisfacente è andata in fumo, non resta che la speranza di un vero e proprio cambio di passo in tempi brevi oppure di tornare a lavorare a breve in piena sicurezza così come avviene nelle aziende che oggi continuano a rimanere aperte.
Se non si porrà rimedio con soluzioni concrete, il timore fondato è quello di vedere crescere la rabbia di persone esasperate disposte ad azioni di protesta esacerbata.
Concludiamo pertanto questa ns. esasperata richiesta confidando sul fatto che Lei sarà il ns. garante riportando il contenuto della presente nota all’attenzione del Governo”.