Il Sole 24 Ore ha pubblicato la classifica sulla qualità della vita delle principali città e province italiane per l’anno 2019.
- Potenza si piazza al 71/o posto, con un punteggio pari a 494,8;
- Matera al 74/o, con un punteggio pari a 487,4.
Entrambe risultano in crescita di quattro punti rispetto l’anno precedente.
L’obiettivo dell’indagine, la 31esima del Sole 24 Ore – che analizza 90 indicatori, per la maggior parte (circa 60) aggiornati al 2020 in base agli ultimi dati disponibili – è raccontare come la pandemia da coronavirus ha impattato in modo differente sui territori.
Gli effetti della pandemia
Per misurare l’emergenza sanitaria in corso, innanzitutto, è stato inserito tra i parametri l’indice dei casi Covid rilevati ogni mille abitanti, l’unico indice che è stato pesato maggiormente (in pratica, se ogni parametro vale 1/90°, i punti di questa classifica valgono doppio sulla media totale) per testimoniare come la diffusione dei contagi ha esercitato una pressione differente sui sistemi sanitari, sulle vite e sulla quotidianità delle persone.
Le aree tematiche di analisi, tuttavia, rimangono invariate:
- Ricchezza e consumi;
- Demografia e salute;
- Affari e lavoro;
- Ambiente e servizi;
- Giustizia e sicurezza;
- Cultura e tempo libero.
La classifica generale premia Bologna, al primo posto, che traina un po’ tutte le province dell’Emilia Romagna, di cui ben cinque su nove si incontrano tra le prime venti: oltre a Bologna, Parma (8ª), Forlì Cesena (14ª), Modena (15ª) e Reggio Emilia (17ª).
La geografia dell’Italia digitale
L’analisi dei dati territoriali 2020 presenti nella Qualità della vita permette di rilevare – attraverso una selezione di dieci indicatori – i divari esistenti nel paese sul fronte dell’evoluzione digitale, che ha registrato una spinta senza precedenti e rappresentato un’àncora di salvezza per tanti settori, diventando un asset sempre più importante per il futuro.
La geografia dell’Italia digitale, però, non è per niente scontata.
E l’arrivo del virus non ha trovato tutti pronti allo stesso modo. Tra i primati si rileva Firenze, premiata dall’indice di trasformazione digitale elaborato dal Forum Pa, mentre Viterbo è in testa per il numero di Spid erogate ogni mille abitanti, Monza per la quota di enti pubblici che si affidano alla piattaforma unica Pago Pa e, infine, Milano per l’incidenza di imprese che fanno ecommerce sul totale.
La distanza tra le prime e le ultime in queste dieci pagelle fa emergere i gap da colmare.
È spostandosi al Sud, infatti, che emergono alcuni divari, ad esempio nella diffusione nei negozi di Pos per i pagamenti con carta: se a Rimini e Milano ce ne sono circa 10 attivi ogni 100 abitanti, a Barletta Andria Trani invece appena due.
E nella penetrazione di internet veloce Sud Sardegna risulta la provincia meno “connessa”. Fa ben sperare, infine, il dato sui fondi europei per l’Agenda digitale spesi sul territorio: Bari e Potenza fanno da capofila con oltre 60 euro pro capite.
Cresce la spesa sociale, ma solo per alcuni
Alcune aree hanno incrementato la spesa sociale per rispondere a bisogni come l’assistenza domiciliare e il trasporto di anziani e disabili.
Lo rilevano i primi dati comunicati alla banca dati Siope (anche se bisognerà aspettare i bilanci consuntivi): Bologna registra un aumento pro capite del 53,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Ci sono, tuttavia, territori in cui, tra gennaio e giugno, la spesa sociale (salvo dati comunicati in ritardo) sembra calata molto rispetto allo stesso periodo 2019: Napoli fa segnare un -70,6 per cento.
Il dinamismo imprenditoriale, poi, caratterizza alcuni territori più inclini a cogliere le opportunità anche nella pandemia.
In particolare, a Lecco (+30,77%), Prato (+29,69%) , Brindisi (+26,61%), e Matera (+26,23%) sono aumentate le imprese che fanno e-commerce, mentre il boom di start up si registra a Imperia (+200%) , Viterbo (+66,67%), Arezzo (+54,55%) e Siena (+50%).
È ancora forse troppo presto, invece, per tracciare un quadro affidabile delle attività più colpite dal Covid-19, alcune delle quali sono tuttora chiuse o fortemente limitate e molte delle quali hanno percepito ristori economici dallo Stato: dalle librerie ai ristoranti (anche mobili), passando per bar e palestre.
Cosa ne pensate?
Questa la classifica generale del Sole 24 Ore in cui figurano i dati di Potenza e Matera.