Sull’edificio sacro scoperto a Porta Postergola nei Sassi di Matera, così si esprime Matera Civica in un comunicato:
“Cosa altro deve essere scoperto ancora alla Postergola per convincere l’Amministrazione comunale a ripensare integralmente un progetto che lastrica 1500 metri quadrati prima permeabili e adesso impermeabili?
Soprattutto che senso ha delimitare un’area archeologica senza conoscere la sua reale estensione?
Sono alcuni interrogativi che poniamo nel condividere l’interesse e il consenso generale maturato intorno ai nuovi rinvenimenti che sicuramente arricchiscono ulteriormente il patrimonio dei beni culturali della città.
Al contempo, però, i dubbi non mancano.
Non sarebbe stato meglio adottare una variante ai lavori non appena sono affiorati i primi rinvenimenti di cantiere?
Quali professionalità vengono impiegate per prendersi cura in questo momento di un tessuto urbano così antico e delicato?
Insomma, non c’era altra soluzione scientifica, innovativa, almeno congrua e compatibile con l’esistente se non quella di ricorrere alla piatta soluzione del massetto e alla solita rete elettrosaldata?
Senza tante illusioni, sospettiamo già un paio di risposte: era un progetto della vecchia amministrazione e, poi, tra un mese a Matera c’è il G20.
Qualche parola va spesa anche per la Soprintendenza.
Sembra esserci stato un dialogo, ma ciò che è forse mancato è stato un gesto di coraggio da parte dell’Amministrazione comunale, che avrebbe aiutato a spingere gli uffici periferici dello Stato a orientare di conseguenza i propri passi.
Senza immaginare eventi miracolosi, l’adozione di un progetto più consono al luogo e alle aspirazioni nel panorama delle radici storiche che esprime a livello di recupero e valorizzazione dei beni culturali la città è forse ancora possibile.
Un passo auspicabile e nobile che meriterebbe ogni forma di sostegno da parte della comunità“.