Dieci tavoli di lavoro e una quindicina di speakers di livello internazionale per confrontarsi sul futuro e, in particolare, per provare a rispondere alle principali sfide del nostro tempo, dal rapporto fra tecnologia, etica, natura e medicina alle nuove tendenze dell’arte.
Si è svolta nei giorni scorsi, nella Serra del Sole, a Matera, la conferenza internazionale “Open Future – The Conference”, organizzata dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 in collaborazione con Fiera Milano Media Divisione Business International, con il coordinamento del giornalista Carlo Antonelli.
L’obiettivo è stato quello di provare a individuare le parole chiave utili a indicare le strategie per le prossime capitali europee della cultura, ma anche a capire come la cultura può stimolare nuovi modelli di vita individuale e collettiva sul nostro pianeta.
I dieci tavoli di lavoro, composti complessivamente da un centinaio di persone, nel corso di una intera giornata hanno provato a raccogliere gli stimoli arrivati dagli speakers internazionali, individuando una serie di parole chiave che potranno rappresentare il cuore dei dossier delle prossime capitali europee della cultura, ma anche le fondamenta su cui costruire il futuro di Matera 2019.
Tanti gli stimoli arrivati dalle personalità di fama internazionale, sia dal vivo che in collegamento video dagli angoli più disparati del mondo, intervistati da Carlo Antonelli.
E se Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e della Fondazione Francesco Federico Cerruti, si è soffermata sul concetto di tempo e su come cambia la sua percezione nel corso della storia, il giovane filosofo Federico Campagna ha parlato di necessità non tanto di immaginare il futuro, ma di ricostruire il passato perchè sarebbe l’unico modo di lasciare una eredità consapevole a chi verrà dopo di noi.
La saggista e filosofa Ida Dominijanni ha rilanciato il tema del rapporto fra uomo e donna e di come i rispettivi ruoli si siano completamente rovesciati, mentre Stefano Gustincich, Vice Diretto di LifeTech e Direttore del Central RNA Laboratory – IIT Genova, ha raccontato come sia cambiato e come cambierà sempre di più e sempre più velocemente il rapporto fra etica e medicina.
La virologa Ilaria Capua ha portato la sua testimonianza di impegno per una medicina a portata di tutti, mostrando il recente video #BeautifulScience realizzato dal Centro di Eccellenza One Health dell’Università della Florida con le voci di Andrea Bocelli e Giorgia per diffondere la passione per la scienza.
Fra gli altri numerosi interventi, quello di Andrea Lissoni, nuovo direttore della Haus der Kunst di Monaco, dal 2014 Curator, Film and International Art presso la Tate Modern di Londra, che si è soffermato sulle nuove tendenze dell’arte contemporanea, e quelli di Matteo Pasquinelli, docente in Media Philosophy all’ University of Arts and Design di Karlsruhe, la cardiologa Victoria Delgado, Bettina Korintenberg, curatrice presso il ZKM – Center for Art and Media di Karlsruhe, il filosofo Emanuele Coccia, l’architetto e designer Paola Antonelli, Curatrice del dipartimento di Architettura e Design presso il Museum of modern art (Moma) di New York.
Spazio anche all’esperto di design e comunicazione Stefano Mirti, che a Matera sta costruendo il documento sulla legacy di Matera 2019 attraverso la partecipazione di cittadini, operatori culturali e istituzioni, e al fotografo e film-maker Armin Linke che ha parlato della sua ricerca sull’Antropocene, confluita nella mostra di Matera 2019 “Blind Sensorium – Il Paradosso dell’Antropocene”.
Sono, quindi, intervenuti i due artisti Francesco Urbano e Francesco Ragazzi che hanno mostrato esempi di arte che crea ambiguità e va contro le aspettative, e il fisico Roberto Battiston, già presidente dell’Agenzia spaziale italiana, che ha disegnato le nuove frontiere della ricerca spaziale mondiale.
Modello ed esperienze, cultura e politica, incontro e accoglienza, sono solo alcune delle parole chiave emerse dai tavoli di lavoro.