“La recente discussione sul destino dell’ex Palazzo dell’Università di via Lazazzera a Matera riporta al centro dell’attenzione e quindi del dibattito pubblico un tema più ampio e cruciale: quale funzione per il patrimonio edilizio pubblico della città che cambia.
Alla luce dei tempi e delle esigenze emergenti è necessario inquadrare ogni singolo caso all’interno di una pianificazione sistemica e condivisa.
Solo attraverso una programmazione chiara possiamo dare un ruolo concreto e funzionale a questi spazi.
È evidente che esistono necessità urgenti, come quelle legate ai servizi pubblici e alla sicurezza urbana, ed esistono esigenze legate alla compatibilità dei luoghi con le funzioni oltre che le nuove o rinnovate esigenze legate alla “città d’arte e di cultura”, ma vanno ricercate soluzioni che siano sostenibili e rispettose della storia del nostro patrimonio pubblico.
Pensare di demolire un edificio importante, per storia, architettura, o identitario, solo per rispondere a un bisogno immediato, tra l’altro senza alcun dibattito pubblico, sarebbe una scelta affrettata e poco lungimirante, in altri termini sbagliata.
Sarebbe auspicabile procedere, all’opposto della demolizione, ad assicurare all’edificio il giusto grado di protezione sismica che consenta di allocare in spazi adeguati quelle funzioni necessarie e pubbliche che si intendono allocare.
Occorre più analisi e più discussione sulle scelte legate ai luoghi storici, per tener conto in modo corretto delle esigenze attuali e delle prospettive di sviluppo del territorio, senza rischiare scelte affrettate e dannose.
In questa logica sarà necessario accendere i riflettori anche sul destino dell’edificio ex clinica Santa Rita in via Gramsci in pieno centro città, già sede scolastica, di proprietà della Provincia, realizzato nel secondo dopoguerra su progetto dell’arch. Plasmati.
E’ prevista la sua demolizione nell’ambito di un finanziamento PNRR per la costruzione di una scuola in altro sito, vincolo inderogabile per assicurare “zero” consumo di suolo.
Tale previsione può cancellare un segno dell’identità cittadina.
Si avvi una discussione tra gli Enti interessati per “salvare” Santa Rita e assicurare altrove, con altra demolizione, il vincolo PNRR.
Esempi di scempi pubblici, anche di più periferici, da demolire ne abbiamo! Ma lasciare libera quell’area in pieno centro potrebbe nel tempo far nascere altri appetiti.
Così scrive il Presidente della Seconda Commissione Consiliare della Regione Basilicata, Roberto Cifarelli.