MATERA TRAVOLTA “DALL’ONDA DELLA CRESCITA TURISTICA EUROPEA”!

Alla luce del nuovo report sui dati relativi al turismo in Basilicata, Piero Scutari del Centro Studi Turistici Thalia, ha fatto sapere:

“Ad una prima lettura dei dati generali gli arrivi sono aumentati di circa un 9% e le presenze del 6%.

Questa crescita è in linea con l’incremento degli arrivi turistici della media europea che è di circa il 9%.

È l’onda della crescita turistica generale.

Nonostante questi dati bisogna chiedersi, quale strategia, quale progettazione, quale pianificazione per prendere vantaggio delle attuali condizioni favorevoli, in modo che ci sia una crescita costante, e che la crescita costante sia accompagnata da strategie di sviluppo capaci di rendere il turismo in Basilicata un settore produttivo con fondamenta forti, ramificate ed in rete con l’intera filiera ambiente, cultura, enogastronomia, artigianato, agricoltura di qualità, animazione.

È anche importante esaminare ed implementare bene i dati per cogliere i punti deboli.

Ad esempio dai dati emerge che a Matera tra arrivi e partenze cresce nell’insieme del 10% circa, ovvero non si distanzia dalla crescita media europea nonostante Matera 2019 sia alle porte.

Matera ha un tasso di occupazione camere d’albergo tra il 31% e il 38%,  quando tutte le città siti Unesco italiane anche quelle piccole come Ravenna raggiungono una occupazione dell’80%.

Il 31% di occupazione è una produttività allo stato minimo, non solo ma c’è una flessione nella permanenza, permanenza che continua ad abbassarsi in tutta la Basilicata in modo costante negli ultimi 3 anni.

Bisogna chiedersi qual è la causa: Prezzi troppo alti? Pochi servizi? Poca organizzazione del tempo libero per cui il turista limita la permanenza a Matera?

Gli stranieri in Basilicata si fermano mediamente meno degli Italiani, appena due giorni contro i 3 degli italiani, i francesi sono tra gli stranieri coloro che visitano di più la Basilicata con 15.500 arrivi, anche se dallo scorso anno sono diminuiti di circa il 10%, anche i tedeschi sono diminuiti.

Si osserva che i principali mercati europei non aumentano come arrivi anzi in alcuni casi diminuiscono.

Aumenta sensibilmente la voce “altri stranieri” che diventa il primo mercato con 19.555 arrivi, essendo tutti gli altri Paesi già elencati non si capisce chi sono questi altri Paesi minori che raggiungono quasi il 20% dei flussi esteri, sarebbe molto interessante capire se ad esempio hanno un collegamento con i flussi di immigrazione.

Sorprende che ci siano così pochi Giapponesi da non essere nemmeno citati nei dati, eppure sono turisti che più di tutti amano i siti Unesco.

Sui flussi nazionali, Puglia, Campania e Lazio sono i veri protagonisti che da soli raggiungono il 50% degli arrivi nazionali, il Lazio cresce più di tutti come arrivi, ma anche tra gli italiani diminuisce ogni anno la permanenza come soggiorno in Basilicata.

Si osserva qualche curiosità: diminuiscono le camere ma aumentano i posti letto, 14.209 camere con 41.803 posti letto, vuol dire che la capacità annuale di offerta posti letto è di 15.258.095 che vengono riempiti solo con 2.236.564 presenze, ovvero viene utilizzato solo il 15% di quello che potrebbe essere il pieno potenziale di ospitalità in un anno.

Le camere degli alberghi a 1 e 2 stelle in Basilicata sono 652, circa il 10 % del totale delle camere d’albergo regionali, mentre i 5 stelle hanno solo 174 camere in tutta la Regione, praticamente è inesistente il segmento del turismo “ricco”, inoltre i dati evidenziano una diminuzione del 4% circa nella occupazione degli alberghi di qualità, vuol dire che la Basilicata non è capace di trattenere i mercati “ricchi”.

Maratea registra un calo del tasso di occupazione del 3% circa, la fascia Jonica è l’area con la più alta percentuale di occupazione, gli arrivi stranieri si equivalgono a quelli di Maratea, circa 11.000, mentre gli arrivi Italiani sono 205.000 superando Matera.

Il Pollino ha una permanenza in calo del 2,42 % ed una occupazione che si potrebbe definire drammatica perchè non raggiunge neanche il 15%.

Nell’insieme i dati APT mostrano che il tasso di occupazione camere va dal 26% al 31% mente la media nazionale va dal 64% al 74%, quindi c’è ancora molta strada da fare, c’è moltissimo lavoro da fare per far aumentare la permanenza, per attrarre più turisti, per raggiungere più mercati, per fidelizzare.

Dai dati si capisce che il turismo in Basilicata è sfruttato al 30% delle sue possibilità, immense sono le potenzialità di crescita.

Le condizioni di instabilità geopolitiche del nord Africa e Mediterraneo Medio Orientale favoriranno il Mediterraneo europeo, ma non dureranno per sempre.

Adesso è il momento di una pianificazione strategica, di progettare, il turismo può contribuire in modo significativo allo sviluppo della Basilicata ma va messo in cima all’agenda, perché può offrire occasioni di sviluppo impareggiabili, in particolare ai giovani, ma richiede un impegno strategico importante”.