Matera: un protocollo d’intesa per la costituzione di un “museo diffuso”! Ecco i dettagli

Matera è un museo diffuso, un insieme di beni materiali come il grande patrimonio architettonico e rupestre, e di beni immateriali, come la antica spiritualità e le tradizioni popolari.

Il Sindaco Bennardi comunica:

“Per questo il Comune insieme a Provincia di Matera, Arcidiocesi di Matera-Irsina e l’Associazione Parco culturale ecclesiale Terre di Luce hanno approntato un protocollo per la costituzione di un “Museo Interdiocesano diffuso della Pietà e delle Tradizioni popolari e culturali della Provincia di Matera” con l’avvio di iniziative progettuali culturali connesse per costruire una ‘rete’ di siti e beni materiali e immateriali legati alla tradizione e alla pietà popolare nella Provincia di Matera con particolare attenzione ai comuni della Diocesi di Matera.

Il Protocollo è stato approvato ieri in Giunta.

È interesse del Comune di Matera sviluppare forme nuove di turismo che dal territorio urbano passi all’extra urbano che consentano di creare offerte turistiche che stimolino la permanenza a Matera e nella sua provincia per periodi più lunghi.

È, inoltre, intenzione del Comune di Matera custodire il patrimonio della tradizione popolare come quello della civiltà contadina, per consolidare idee intorno al turismo eno-gastronomico, al turismo rurale, al ciclo turismo, al turismo esperienziale, al turismo riflessivo, meditativo e naturalmente religioso, anche in previsione del Congresso Eucaristico Nazionale in programma nella Capitale Europea della Cultura a settembre.

È prioritario valorizzare e condividere buone pratiche relative al turismo riflessivo, meditativo, culturale e religioso anche in previsione del grande appuntamento previsto dal 22 al 25 settembre, quando Matera ospiterà la XXVII edizione del Congresso Eucaristico con la presenza di Papa Francesco.

Lo slogan del grande evento è esplicito: ‘Torniamo al gusto del pane’. Matera sempre più protagonista a livello nazionale ed internazionale anche sulla scena ecclesiale e religiosa, con un nostro prodotto di punta quale quello del pane e del grano duro su cui la città deve farsi trovare pronta”.