“La bomba sociale provocata dal forte ridimensionamento di Stellantis e indotto sta per esplodere e i primi ottantacinque lavoratori stanno per pagarne le spese.
E se alla politica non si può imputare la crisi del colosso automobilistico, ad essa, tuttavia, si può ascrivere l’incapacità di gestire quella che potrebbe essere la più grande crisi occupazionale degli ultimi decenni in Basilicata”.
Così i consiglieri regionali M5s Carlucci, Perrino e Leggieri e alcuni esponenti del Parlamento e dei Consigli provinciali e comunali del Movimento.
Proseguono gli esponenti politici:
“Sì, perché tutti sapevano: le preoccupazioni e le denunce da parte degli operai serpeggiavano e montavano da mesi, anni in realtà.
Poco è stato fatto per esorcizzare o contenere i licenziamenti e nulla è stato fatto per immaginare un piano di sviluppo industriale dell’area alternativo a Stellantis.
Questa maggioranza regionale di centro-destra, più di altri, si è voltata altrove: e mentre gli operai vengono mandati a casa, il presidente Bardi distribuisce gas ‘gratuito’ in stile Carta Idrocarburi.
Questo è il massimo della visione di sviluppo che questo governo regionale è in grado di esprimere.
Colto, poi, da improvviso ravvedimento, qualche giorno fa, il presidente Bardi si è recato in visita (privata, a quanto pare, dal momento che neanche il Consiglio comunale è stato avvertito) dal sindaco di Melfi al fine di annunciare… Niente.
Pare, infatti, che il presidente si sia limitato a fare approssimativi riferimenti a possibili ammortizzatori sociali per le operaie e gli operai licenziati, come se fossero a carico suo, come se la partita fosse già persa e nulla più ci fosse da negoziare.
Eppure, quando ad aprile 2021 il M5s di Basilicata ha presentato in Consiglio regionale e provato a far discutere la mozione dedicata proprio al nodo Stellantis, non solo è caduto il numero legale, ma qualche spavaldo esponente di questa improvvisata maggioranza ha definito la questione ‘superata’.
La verità è che l’unica cosa superata è questa maggioranza, superata dai fatti e dalla realtà.
E la realtà ci racconta che a San Nicola di Melfi sta per scoppiare una bomba sociale che richiederà più di qualche ammortizzatore sociale.
Per questo, all’inizio di luglio, il M5s di Basilicata ha presentato un’altra mozione al fine di impegnare la Regione Basilicata, insieme alle altre Regioni interessate (Puglia, Campania, Molise), ad avviare una seria e serrata interlocuzione presso il MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico).
In occasione dell’incontro di ieri, il presidente Bardi ha annunciato l’istituzione di una task-force a supporto della giunta regionale nella gestione della crisi occupazionale, richiamando tutte le istituzioni all’unità.
L’unità a tutela del lavoro c’è e deve esserci, ma non possiamo raccontarci favole: è ridicolo arrivare a pensare di istituire una task-force a licenziamenti già avvenuti, ad almeno due anni dall’annuncio della crisi.
Domani ottantacinque persone resteranno a casa, senza lavoro.
E dopodomani saranno molte di più.
Non si doveva scrivere oggi la letterina a Emiliano né si doveva attendere oggi per annunciare la composizione di una unità di crisi.
Avevamo chiesto di farlo tempo fa. Siamo rimasti inascoltati. Come si dice, dopo il furto le porte di ferro.
Dal canto nostro, esprimiamo piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori del sito industriale di San Nicola di Melfi, garantendo loro il massimo supporto in tutte le azioni che andranno intraprese al fine di evitare i licenziamenti e la drammatica crisi economica e sociale che da questi discenderebbe su tutta la Basilicata”.