Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Domenico Bennardi, RiparTiAmo Matera:
“Nella Giornata internazionale contro l’odio e le discriminazioni, presentiamo “RiparTiAmo Matera!”, laboratorio politico con un progetto aperto e inclusivo.
E’ un momento molto delicato per la politica materana e il futuro della città, fra poco più di due mesi si terranno le elezioni comunali dopo un semestre di commissariamento, che non ha congelato l’operato amministrativo ma la programmazione, lo slancio e l’ambizione di una città importante come Matera, che non può perdere il suo protagonismo internazionale.
Oggi il dibattito politico sembra essere dominato quasi esclusivamente dalla ricerca di alleanze, dalla definizione di perimetri e appartenenze, piuttosto che accompagnato anche dalla costruzione di una visione concreta e condivisa per il futuro della città.
Si sta investendo molto tempo ed energie nel “chi”, nel “con chi” mentre il “cosa”, il progetto, le idee, la visione da proporre, rimangono in secondo piano.
In geometria per calcolare la grandezza di un perimetro basta sommare le lunghezze di tutti i suoi lati; a me, e credo a molti cittadini, interessa misurare anche la sua area, il contenuto.
Non è un vezzo ma sincera preoccupazione, avendo amministrato la città negli ultimi quattro anni, ci sono cose da portare avanti ed è necessario uno sforzo ulteriore di temi, progetto e visione.
RiparTiAmo Matera nasce da queste considerazioni.
Intendiamo riportare al centro il merito e la forza delle idee, l’elaborazione di un progetto politico che risponda ai bisogni reali della comunità.
RiparTiAmo Matera non è un contenitore interessato a ruoli, postazioni o formule preconfezionate, ma a costruire un laboratorio politico aperto e inclusivo, contenutistico e popolare, che possa trattenere entusiasmi e generarne di nuovi.
Ripartire significa pensare, discutere, coinvolgere e proporre. Significa avere una base di partenza per immaginare il futuro della città. E la base è rappresentata dai traguardi ottenuti nei quattro anni dalla precedente Amministrazione, dai successi e pure dagli errori.
- Il completamento delle opere di urbanizzazione di Zona 33;
- l’innovativo progetto di rigenerazione urbana del nuovo stadio comunale;
- la realizzazione a La Martella di un Polo sportivo di quartiere; gli interventi di manutenzione delle nostre scuole;
- gli investimenti sulle strade, il nuovo regolamento di manomissione stradale;
- i bandi di gestione degli impianti sportivi, praticamente pronti;
- il progetto di efficientamento della pubblica illuminazione;
- il bellissimo progetto delle Comunità patrimoniali, per rendere finalmente aperti e co-gestiti i nostri monumenti come il Castello o Santa Maria de Armenis;
- il Piano e la cura del verde urbano, il Piano Strutturale e il progetto delle Comunità Energetiche da completare.
Da tutto questo si deve ripartire. E una qualsiasi alleanza con altre forze, deve partire necessariamente dal riconoscere questo buon operato, e condividere una medesima visione.
Ripartire significa riprendere un cammino e pensare ad una visione di futuro.
Matera ha oggi un importante primato mondiale, è l’unica città a essere sito Unesco, Capitale europea della cultura e, grazie a due nostre candidature, nel 2026 saremo Capitale mediterranea della cultura e del dialogo; e infine “Città che legge” nel prossimo triennio.
La visione che proponiamo è diventare punto di riferimento internazionale, in particolare nell’area dell’euromediterraneo, come città della cultura, del dialogo e della pace.
Lavoriamo su qualcosa di duraturo coinvolgendo tutta la provincia, partendo da Aliano, città candidata a Città italiana della cultura. Concretamente significa sostenere la cultura in tutte le sue forme, sostenere l’Università, la lettura, le arti, superare il paradosso di non avere un museo civico moderno aperto a collaborazioni col ministero della Cultura come avevamo iniziato a fare.
Portare avanti le Comunità patrimoniali per la gestione dei nostri contenitori culturali.
Il dialogo interculturale e interreligioso, soprattutto da Capitale del Mediterraneo, ci apre a opportunità molto importanti che vanno oltre quella turistica.
Dobbiamo ritagliarci un ruolo da protagonisti nella cooperazione internazionale e nella costruzione di ponti di pace, avviando un Forum internazionale sul dialogo, la cooperazione culturale e la pace, da ripetersi almeno ogni due anni.
Una settimana dedicata a convegni, confronti ed eventi per riflettere sulle arti, sulla storia e la cultura mediterranea, su politiche migratorie, su sostenibilità e solidarietà.
Favorire lo scambio di esperienze e conoscenze sul Mediterraneo tra tutti i siti Unesco del Mediterraneo, cercando analogie, nella musica, nella gastronomia, nelle radici del Mare Nostrum o del Mar Bianco di Mezzo come lo chiamavano gli arabi.
La pace non è un concetto retorico, essa può costituire realmente una componente strategica fondamentale su cui puntare. Essa può può favorire anche la crescita, l’economia e l’occupazione di un territorio in molti modi. Una città percepita come pacifica e stabile attira investitori nazionali e internazionali.
Il turismo congressuale può diventare una fonte di reddito significativa, con l’arrivo di delegati e partecipanti che transitano in hotel, ristoranti, trasporti e attività locali.
Forum e convegni internazionali attraggono esperti e aziende, favorendo l’arrivo dei nomadi digitali, lo scambio di idee e collaborazioni che possono tradursi in nuove opportunità economiche e tecnologiche per la città.
Le città che si affermano come centri di dialogo e diplomazia, possono attrarre sedi di organizzazioni internazionali, think tank e istituzioni accademiche. Una città nota per ospitare eventi di pace e cooperazione internazionale, rafforza la propria immagine e diventa punto di riferimento per ulteriori iniziative e progetti.
Una città che investe in eventi di dialogo e cooperazione, può trasformarsi in hub internazionale con benefici a lungo termine per l’economia locale.
Insistere verso un modello di economia sociale e solidale, proporre sul piano internazionale di passare da una economia di predazione tra individui, imprese e nazioni ad una economia della responsabilità in cui ciascuna persona valuta consapevolmente le conseguenze delle proprie azioni per se stessa, prendendosi cura della qualità della vita degli altri e delle generazioni che verranno. In questo senso va portata avanti la candidatura di Matera a capitale Europea del Volontariato per il 2029.
E anche un Comune deve prendersi cura degli altri, lo abbiamo fatto per esempio affrontando l’emergenza abitativa, con una bella mozione in consiglio istituendo un fondo comunale da oltre 800mila euro per il sostegno alle famiglie che non riescono a pagare l’affitto.
2 milioni sono le famiglie in Italia in emergenza abitativa, ci ricorda l’Istat, e a Matera siamo quasi al 10% della popolazione totale, circa 6000 persone.
Economia sociale e cooperazione solidale sono le vie del futuro, che si sostituiscono alla concorrenza, la mutualità all’arricchimento personale, il benessere della comunità all’interesse del singolo, l’uso del denaro per promuovere la democrazia economica alla speculazione finanziaria, la condivisione delle conoscenze alla privatizzazione e mercificazione dei saperi, l’attenzione ed il coinvolgimento dei più deboli al loro sfruttamento.
Tornando a essere pragmatico. Una preoccupazione viene dai cantieri Pnrr, Cis (Contratti istituzionali di sviluppo) e Iti (Investimenti territoriali integrati), oltre 60 milioni di progetti che devono essere portati a termine; il mio pensiero va soprattutto ai 30 milioni di euro di Pnrr che siamo riusciti a vincere con i bandi.
La deadline al 2026 genera un po’ di ansia, occorre costituire nei primi sei mesi di amministrazione una task force sul Pnrr, per non perdere nemmeno un euro e favore delle nostre scuole, palestre, e dei vari progetti candidati, compresa la riqualificazione dello stadio “XXI Settembre-Franco Salerno”.
La nostra visione è questa: unire pragmatismo a suggestioni e ambizioni internazionali con un chiaro intento di rafforzare il brand di città della cultura, del dialogo e della pace a livello europeo in particolare nell’area mediterranea.
Da tempo è in atto un coraggioso tentativo di provare a costruire ponti e perimetri, per una coalizione che si possa contrapporre alle scellerate politiche di centrodestra, ma soprattutto a quel “Sistema Basilicata” oggi particolarmente evidente nel consiglio regionale.
L’auspicio è che dalle interlocuzioni politiche in corso si riesca a fare sintesi per una strada percorribile, ma non c’è molto tempo e ai tavoli occorre portare anche temi e contenuti.
Questo è un altro tipo di percorso e di metodo, non antagonista ai tavoli, anzi di supporto soprattutto verso il M5S, dove faccio politica da oltre dieci anni e dove intendo rimanere.
RiparTiAmo Matera è un laboratorio contenutistico-programmatico ma anche una finestra verso il civismo popolare, sano e libero, che vuole partire da una base progettuale e una visione precisa.
In questo laboratorio oggi ci sono molte cittadine e cittadini, giovani e meno giovani, professionisti, insegnanti, imprenditori, persone libere. Altri potranno aggiungersi, partecipare, offrire semplicemente idee e proposte attraverso il sito: www.ripartiamo.it è la piattaforma digitale di questo laboratorio, nei prossimi giorni saranno pianificati incontri e webinar tematici aperti a tutti”.