Lo scorso anno, il mercato italiano dei libri ha registrato una crescita mai vista.
Come precisa Il Sole 24 Ore, Secondo il rapporto dell’Associazione italiana editori (Aie), l’editoria di varia (libri a stampa di narrativa e saggistica venduti nelle librerie fisiche, online e nella grande distribuzione) ha raggiunto 1,701 miliardi di euro di vendite a prezzo di copertina, per 115,6 milioni di copie, registrando rispettivamente un +16% e +18% rispetto al 2020, un anno che – nonostante la pandemia, o forse complice la pandemia – era già andato bene.
Ma c’è l’emergenza della carta, per prezzi e disponibilità, e permane il pesante impatto della pirateria.
Per non parlare del fatto che alcuni settori, come l’editoria d’arte e di turismo, soffrono ancora molto gli effetti della pandemia.
L’analisi dell’Aie mostra che l’Italia si conferma la sesta editoria nel mondo (dopo Usa, Cina, Germania, Regno Unito e Francia), con una crescita decisamente maggiore di Germania e Regno Unito, dove il mercato di varia è salito del 3%, ma minore rispetto a Spagna e Francia (+20%), che però nel 2020 aveva subito un calo.
Nel 2021 è cresciuto anche il numero di nuovi titoli editi in Italia: 85.881, il 16% in più sul 2020 e il 14% in più sull’ultimo anno pre-pandemico.
È leggermente calato (2,4% sul 2020), invece, il prezzo medio di copertina, ora di 14,72 euro.
Se si aggiungono anche gli ebook e gli audiolibri, il valore del mercato sale a 1,881 miliardi di euro. Le vendite di ebook sono calate dell’11% (a 86 milioni di euro), invece gli audiolibri hanno fatto un balzo del 37% (a 24 milioni di euro).
Nonostante il cambiamento di vita indotto dal Covid-19 il primo canale di acquisto restano le librerie: hanno una quota di mercato del 51,5%, mentre quelle online rappresentano il 43,5% delle vendite, entrambe in crescita di pochi decimali sul 2020.
La grande distribuzione ha perso 0,9 punti percentuali e oggi copre il 5%.