Un agente di Polizia Penitenziaria, accusato di corruzione, è stato arrestato.
E’ successo ieri nel carcere di Matera, dove l’agente prestava servizio.
Su disposizione della Procura della Repubblica, la Squadra Mobile di Matera ha arrestato l’uomo accusato di aver introdotto nel carcere oggetti e roba non consentiti, consegnatigli da parenti di detenuti.
Nei confronti dell’agente indagato sono stati disposti gli arresti domiciliari
Non si esclude il coinvolgimento di altri colleghi dell’agente.
Saverio Brienza, segretario regionale della Basilicata del SAPPE ha dichiarato:
“È inutile nascondere la grande amarezza che questo grave fatto ha determinato tra i poliziotti penitenziari di Matera dopo l’arresto “IN FLAGRANZA DI REATO” del collega, sorpreso durante l’acquisizione di denaro da alcuni familiari di detenuti per consentire l’introduzione di oggetti e generi non consentiti all’interno della Casa Circondariale.
L’arresto del poliziotto è avvenuta dopo una indagine già avviata da alcuni mesi da parte del Comando di Polizia Penitenziaria di Matera e successivamente congiunta con la Squadra Mobile della Questura cittadina, coordinata e diretta dalla locale Procura della Repubblica.
Ma il Corpo di Polizia Penitenziaria è una Istituzione sana, tanto che l’arresto del poliziotto penitenziario è il risultato di una intensa attività infoinvestigativa degli stessi “BASCHI AZZURRI” della città dei sassi che non si rispecchiano in tali condotte e che in primis, con tale provvedimento restrittivo, hanno ripristinato la legalità all’interno del carcere materano.
E’ del tutto evidente che rendersi responsabili di comportamenti che sono non solo contrari alla nostra etica professionale ma addirittura illegali, perchè violano le norme penali, è assolutamente ingiustificabile, tanto più se a porli in essere è chi svolge la delicata professione di poliziotto penitenziario”.
Questo il commento a caldo di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, la prima e più rappresentativa Organizzazione dei Baschi Azzurri:
“E’ un dovere tutelare l’istituzione penitenziaria e le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria alla luce dell’arresto avvenuto nel carcere di Matera.
Nell’assoluta convinzione dei capisaldi giuridici della presunzione d’innocenza e del carattere personale della responsabilità penale, che vale per tutti, se gli indizi saranno confermati i responsabili che hanno favorito traffici illeciti ai detenuti subiranno le giuste conseguenze sia sotto il profilo penale e disciplinare perchè hanno tradito lo Stato e la fiducia di tutti i colleghi.
La Polizia Penitenziaria è in prima linea per eliminare le mele marce”.
Per Vito Messina, segretario regionale USPP Basilicata:
“Siamo fiduciosi nella giustizia, siamo sicuri che sarà fatta chiarezza, sui fatti, cosa che ci auspichiamo tutti”.
Messina ricorda anche il recentissimo episodio che si è registrato nel carcere di Potenza:
“Un altro maldestro tentativo di introdurre nella struttura penitenziaria delle sostanze stupefacenti, stroncato grazie all’alta professionalità del personale in servizio che ha evitato tutto ciò, cui va il nostro plauso.
Già in passato ci siamo occupati della questione, purtroppo avendo una popolazione detentiva proveniente quasi esclusivamente della vicina Puglia, quale mette a dura prova le già precarie condizioni di lavoro, del personale di Polizia Penitenziario, ridotto all’osso, ciononostante il ministro della giustizia attraverso un magheggio abbia fatto un decreto di revisione delle piante organiche cui sembra che siamo addirittura i soprannumero, solo utopia, la realtà e diversa, siamo in grosso affanno.
Ci auguriamo che il futuro ministro della giustizia abbia le giuste competenze per rimettere in ordine questa realtà, che è stata distrutta”.