Nel materano centro urbano e calanchi in fiamme! Chiesto l’intervento di Regione, Provincia e Comune

Pubblichiamo una nota di Leonardo Rocco Tauro, capogruppo di “Montalbano la città che vogliamo”:

“L’incendio del 2 luglio, giorno che la chiesa ricorda la Madonna delle Grazie, resterà come il più grave che la città di Montalbano (MT) abbia mai subito nel corso dei secoli.

In passato grossi incendi ci sono stati, ma addirittura in pieno centro urbano, interessando ampie zone dei calanchi, mai.

È la dimostrazione più palese che così non è più possibile andare avanti.

Considerato che si tratta di una grave azione dolosa, infatti non ci si trova più di fronte a degli irresponsabili piromani, ma a gente che commette atti criminosi, quasi a volere il morto.

L’accusa, pertanto, non dovrebbe più essere quella di incendio della vegetazione, ma di tentata strage, visto che il violento fuoco ha letteralmente lambito la stazione di servizio carburanti e le abitazioni di cittadini, mettendo a durissima prova la resistenza del personale intervenuto a domare il grosso incendio.

E di fronte a tali atti, tolleranza zero.

Leggi e sanzioni che pure ci devono essere senza sé e senza, ma non sono sufficienti, perché servono, appunto, a sanzionare un delitto, e che ben poca cosa diventa la stessa punizione rispetto al danno causato.

Bisogna invece intervenire con il controllo ferreo del territorio, accurata opera di pulizia della cintura urbana e calanchiva, riconoscendo il forte impegno profuso dalla squadra forestale in tutte queste settimane, altrimenti ben maggiore sarebbe stato il danno.

Perché il rogo del 2 luglio ha interessato, come si diceva, anche i calanchi di Montalbano, che non sono terreni calanchivi di poca o nulla importanza.

Infatti, essi sono da anni protetti, almeno sulla carta, da una apposita legge regionale, la numero 3 del gennaio 2011, con la istituzione della ‘Riserva Regionale dei Calanch’ di Montalbano J.co.

Dove tutti e tre gli enti territoriali, ognuno per la propria parte, sono responsabili della sua tutela, controllo e valorizzazione.

Un sito geologico della massima importanza, dove studiosi e appassionati di questi luoghi vengono da ogni parte del pianeta proprio per studiarlo e ammirarlo, per come si è conservato nel corso di milioni di anni.

Calanchi che sono stati candidati al riconoscimento scientifico del ‘chiodo d’oro’, e che comunque resta uno dei tre siti maggiori al mondo, per la sua specifica era geologica.

Non è più tollerabile che non venga protetto adeguatamente.

Occorre intervenire con assoluta urgenza. Perché il rischio di altri analoghi e reiterati roghi e danni irreversibili c’è tutto, ed è altissimo.

La stessa legge regionale prevede precise e pesanti sanzioni per chi viola tale territorio.

Ci chiediamo: per coloro che non lo difendono efficacemente quale dovrebbe essere la sanzione?

Facciamo un triplice appello a Regione Basilicata, Provincia di Matera e Comune di istituire urgentemente squadre di controllori, e se la Provincia non dovesse avere i mezzi finanziari oppure carenza di personale adeguato a farlo, di contro ci sono molte associazioni volontarie di difesa dell’ambiente a sopperire a tale situazione.

Si utilizzino, perché sono disposte a farlo da subito.

Nel 2014, con la amministrazione comunale di centrodestra, fu stipulata una preziosa quanto efficace convenzione con una di queste benemerite associazioni per controllare l’intero agro montalbanese.

Dette ottimi risultati.

Ma da allora, purtroppo, con la nuova cromatura politica, tale collaborazione si è più ripetuta.

Lo si faccia subito. Ieri non oggi”.