A “porgere” il braccio in soccorso di altre associazioni di volontariato, non per una donazione di sangue, ma per unire le energie, sono stati tutti i donatori della Fidas Grassano che attraverso il direttivo hanno acquistato dall’Unitalsi, dall’Ail e dall’associazione Gianfranco Lupo delle Uova di Pasqua il cui ricavato sarà donato per la ricerca e per i presidi ospedalieri che quotidianamente si occupano di ammalati.
Ad accogliere nella sede Fidas Grassano per la consegna ufficiale, i rispettivi rappresentanti locali Luisa Conte per la sottosezione Unitalsi Tricarico, Antonietta Tortorelli referente Ail Grassano e Cinzia Vizzuso per l’associazione Gianfranco Lupo, il presidente Carlo Loiudice e alcuni componenti del direttivo: Matteo Liuzzi e Michele Lupoli.
Ha spiegato Carlo Loiudice:
“Credo che questa sia la prima iniziativa congiunta mirata nel voler mettere insieme per un unico obiettivo più associazioni di volontariato. Da anni nel periodo pasquale ognuna di esse ha venduto singolarmente le propria uova.
La Fidas Grassano ha tra i suoi iscritti moltissimi donatori che vi aderivano in maniera personale, per quest’anno abbiamo deciso di acquistarne anche noi alcune quantità come sezione interpretando quella unità di intendi che distingue i volontari, che pur restando nella sfera della propria mission, hanno quel comune denominatore multiplo nel voler dedicare gratuitamente parte del proprio tempo agli altri.
Le richieste dalle corsie ospedaliere non vanno in vacanza e, soprattutto non possono essere fermate con un lockdown.
In questo lungo e difficile anno non abbiamo mai interrotto le attività di raccolta sangue, ci siamo adeguati mettendo in campo protocolli nel rispetto delle normative di sicurezza sanitaria e, proprio in previsione della prossima donazione prevista come da calendario storico il Venerdì Santo, accanto al caffè e briosce quest’anno anche un po’ di cioccolato come buon auspicio per un futuro più “dolce “per tutti”.
A chiudere, interpretando un pensiero unico delle tre associazioni, Luisa Conte dell’Unitalsi che ha così commentato:
“nessuno si salva da solo.
Stare insieme, confrontarsi, condividere e quando possibile unire le energie non solo serve a chi riceve, ma anche a chi dona, perché può raccogliere quello spirito di squadra e forza per portare avanti progetti validi per una società migliore”.