Si è tenuta, nella mattinata di mercoledì, la cerimonia ufficiale di inaugurazione dei “murales” realizzati sulle mura perimetrali della centralissima villa comunale, che raccontano attraverso le immagini le origini della comunità.
Alla cerimonia hanno partecipato gli alunni dell’Istituto comprensivo A. Ilvento accompagnati dalla dirigente scolastica dottoressa Elena Labbate e le docenti, il parroco don Giuseppe Abbate, il sindaco Francesco Auletta, il presidente del consiglio Pietro Salerno, il consigliere comunale Michele Scavetta, il maresciallo Scorrano della Locale Stazione dei Carabinieri.
A spiegare il lavoro svolto, e alcune tecniche utilizzate per realizzarlo lo stesso autore il maestro Francesco Cinnella:
“La raffigurazione è stata suddivisa in tre momenti: la parte dell’archeologia che ci colloca come comunità al periodo dei greci è stata realizzata sul muro di fronte al Municipio, mentre le scene di caccia con gli animali sono state realizzate nel muro interno della villa comunale facendo un chiaro riferimento ai Revertera che qui a Garaguso avevano la sede per l’appunto di caccia, ed infine la parte esterna del muro che affaccia sulla piazza centrale rappresenta Garaguso dei giorni nostri con la venerazione a San Gaudenzio, momenti di vita quotidiana con volti di contadini, la banda musicale e alcuni scorci paesaggistici”.
Ha commentato il primo cittadino Francesco Auletta:
“Un’idea progettuale partita alcuni anni fa e poi interrotto con l’arrivo della pandemia, lo abbiamo ripreso e realizzato con l’obiettivo di affidare alle immagini murarie la storia della nostra comunità.
Rafforzare quel concetto culturale di sostegno, soprattutto per le giovani generazioni, mettere in piazza queste bellissime opere d’arte, i vari momenti di un vissuto di Garaguso partendo dalla nascita del comune fino alle tradizioni dei giorni nostri, rappresenta oggi per il nostro piccolo centro un valore aggiunto alla ricerca di storie dei piccoli borghi”.
Ha spiegato la dirigente Elena Labbate:
“A nome di tutta la comunità scolastica esprimo apprezzamento per questa opera non solo dal punto di vista artistico, ma per il messaggio che vuole significare e, penso, sia dedicato proprio a noi scuola.
Aver cura della memoria storica del comune come punto di partenza per poi cogliere la sfida di dover essere noi i protagonisti attivi nella cura e nel mantenimento di tale opera”.
Domande e curiosità espresse dagli alunni alle quali l’artista non si è sottratto tra tutte quella sulla durata dei dipinti.
Ha risposto Cinnella:
“Mediamente quindici anni ma un’attenta manutenzione può tenere sempre vivi i colori dei dipinti che da oggi ufficialmente sono parte integrante della comunità”.
E prima della preghiera di benedizione il parroco don Giuseppe Abbate si è rivolto a tutti:
“in una piccola comunità ogni dettaglio che viene aggiunto in termini di decoro urbano rende più bello e vivibile il paese.
Mi auguro che questo progetto possa continuare e interessare altre zone del paese oltre alla villa comunale.
I colori utilizzati vivaci ci aiutano a vivere in maniera più entusiasta ogni cosa”.