Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Pd Basilicata:
“La profonda e radicale trasformazione che ha investito l’industria culturale dello spettacolo mondiale (cinema, teatro, musica, danza…) durante la pandemia ha messo in discussione i tradizionali strumenti della fruizione da parte del pubblico, colpendo in particolare modo le sale cinematografiche ubicate nei piccoli e medi centri.
Oggi la fruizione degli spettacoli può raggiungere facilmente il pubblico attraverso i canali digitali che dominano il mercato, Sky, Netflix, Infinity… con pochi euro nel caldo del proprio salotto puoi vedere i film in prima visione e tutte le opere ad essi connessi.
Certamente un dato positivo che però ha creato e crea problemi di carattere sociale, cognitivo e comunicativo di importante rilevanza.
Le ragioni sono chiare e comprensibili facilmente; la sala del cinema, spesso cine-teatro nei piccoli e medi centri rappresentava prima di tutto il luogo socio-culturale di aggregazione, confronto e comunicazione unico e fondamentale per la vita sociale della comunità.
Il suo indebolimento ha creato una profonda ferita sociale.
Una lacerazione della vita delle comunità, sottraendo loro un’occasione storica di comunicazione e partecipazione.
La nostra regione è tra quelle più colpite da questo fenomeno e maggiori sono le conseguenze sul piano culturale e sociale.
Il Ministero della Cultura da alcuni anni ha approntato una serie di interventi a sostegno delle sale maggiormente colpite anche per la terribile pandemia, ma si è trattato di interventi straordinari che dovranno diventare organici e permanenti, un compito che dovrà vedere le regioni ed in primo piano la nostra impegnata in questo progetto di sostegno e potenziamento della cultura cinematografica attraverso i suoi strumenti più significativi come la sala cinematografica.
Urge una nuova Legge che metta al centro questo primario obbiettivo insieme alle altre questioni della filiera dell’industria cinematografica: produzione (Film Commission), distribuzione e consumo (la sala…), senza dimenticare gli aspetti relativi alla conservazione e valorizzazione dell’immagine (cineteche, mediateche, biblioteche, archivi, fototeche, emeroteche…).
Pensiamo alla realizzazione di un circuito di sale decentrate nel territorio regionale, con una particolare attenzione al cinema d’autore (cinema d’essai) che deve trovare un proprio spazio all’interno della programmazione “commerciale “.
Senza dimenticare l’aspetto didattico del problema e cioè l’educazione dei giovani, delle scuole per lo studio dei linguaggi delle immagini, dal cinema ad internet, per consegnare ai nostri giovani le conoscenze critiche necessarie alla loro libertà di scelta.
In questa direzione è operativo da diversi anni un percorso per la visione consapevole in sala realizzato nell’ambito nel “Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola” di MIC e MIM che prevede il rafforzamento delle competenze audiovisive dei giovani partendo dalla scuola. Un progetto che trova e dovrà trovare piena attuazione nella nostra regione.
La Basilicata è il territorio con il minor numero di sale attive rispetto ad un numero di comuni altissimo e sprovvisto di sale e di altri spazi di spettacolo di vario genere, dal teatro alla musica.
Ad oggi possiamo contare le sale attive nei seguenti comuni, Tito, Matera, Potenza, Pisticci, Montescaglioso, Venosa e Lavello, a Picerno è in fase avanzata il recupero il vecchio Cinema G. Marconi che opererà come Cinema-Teatro Sociale.
Non esiste nella regione Basilicata, forse l’unica in Italia, una normativa di Legge per il sostegno alle sale cinematografiche che svolgono una particolare attenzione alla programmazione d’essai, del cinema d’autore, un fatto di straordinaria gravità, senza dimenticare tutto il lavoro promozionale di formazione e promozione della cultura dello spettacolo nei suoi diversi linguaggi.
Come ho già ricordato all’inizio voglio chiudere questa proposta sottolineando ancora una volta la funzione ed il ruolo fondamentale di aggregazione, confronto ed informazione sociale e culturale che le sale di spettacolo, cinema, teatro, musica possono e devono rappresentare per la vita civile delle comunità, piccole e medie.
Il nostro impegno è costruire un SISTEMA INTEGRATO CINEMA-AUDIOVISIVO in grado di garantire a tutto il territorio lucano strumenti permanenti di aggregazione socio-culturale ed allo stesso tempo di sviluppo economico che veda al primo posto la creazione di una LEGGE CINEMA moderna ed adeguata alle nuove forme dell’industria cinematografica ed audiovisiva.
In questa prospettiva dobbiamo lavorare alla realizzazione di un circuito regionale delle sale commerciali e d’essai e degli altri spazi che svolgano una azione permanente di promozione e formazione.
Sempre in questo contesto di sistema si pone la questione dei festival che abbondano nella nostra regione.
Molti di questi sono operativi in località dove non esiste una sala o uno spazio di spettacolo, e l’evento rimane un episodio senza incidere profondamente nella vita civile e culturale della comunità.
Crediamo che sarebbe più opportuno e produttivo lavorare per il recupero e la riapertura delle vecchie sale chiuse o di altri spazi adeguati alla programmazione permanente di spettacoli.
In questa prospettiva sarà fondamentale che la nuova LEGGE CINEMA (attenta anche ai nuovi audiovisivi come il Gaming) investa risorse per il recupero e la rivitalizzazione degli spazi chiusi.
Per la gestione di questi spazi nuovi o recuperati potrebbero essere incentivati Enti, imprese, start-up, associazioni, consorzi, cooperative di giovani interessati a produrre cultura ed a non lasciare la propria terra. In questa rinascita culturale potrà giocane un ruolo fondamentale la scuola.
Da alcuni anni il MIC, come ho già ricordato sopra, ha avviato un progetto dedicato ai giovani ed al cinema che potrebbe (esistono già alcune esperienze in questa direzione) garantire due obbiettivi;
- il primo di carattere didattico-formativo per dotare gli studenti e gli stessi docenti di una conoscenza critica sui linguaggi delle immagini, vecchi e nuovi;
- il secondo garantire alla sala di cinema e/o teatro una simbiosi permanente tra la comunità e la sala stessa.
In questo progetto didattico-formativo un ruolo determinante lo assolverà l’Università attraverso le relative cattedre di studio della materia che necessitano di essere accompagnate con laboratori audiovisivi già all’interno della nostra Università.
Sempre all’interno dello stesso sistema cinema-audiovisivo regionale dovrà giocare un ruolo fondamentale e centrale la CINETECA LUCANA da troppo tempo relegata ai margini e difficilmente accessibile e fruibile dal pubblico.
In questa prospettiva si renderà necessario un Decreto del Presidente della Regione che riconosca alla stessa la funzione pubblica di Servizio Regionale a supporto ed a completamento di tutte le attività dell’industria cinematografica ed audiovisiva e pertanto dotarla delle risorse umane, professionali ed economiche necessarie acquisendone il patrimonio senza cambio di governance e lo renda fruibile dal pubblico, come accade in tutte le altre regioni italiane”.