Il decreto bollette approvato dal governo Meloni interviene sul bonus sociale per alleviare gli aumenti di luce e gas.
La platea è stata ampliata e più famiglie riceveranno un contributo di 200 euro per tre mesi, che può arrivare anche a 500 euro.
Dipende tutto dall’Isee, come hanno ricordato lo stesso ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e la premier Giorgia Meloni.
Chi non ha una attestazione Isse e vuole percepire il nuovo bonus, come fa sapere today, dovrà certificare la situazione economica del proprio nucleo familiare con una procedura abbastanza semplice che vi spieghiamo qui.
Una premessa doverosa: il bonus sociale esiste già.
Si tratta di un contributo per consumatori o nuclei familiari con Isee massimo di 9.530 euro per famiglie che hanno da 1 a 3 figli a carico e di 20.000 euro per quelle numerose con almeno 4 figli.
Lo sconto è automatico e viene concesso per 12 mesi, su una sola fornitura per ogni tipo di servizio luce, gas e acqua.
Con l’ultimo decreto bollette, da aprile 2025 verrà concesso un contributo straordinario per le famiglie con reddito Isee inferiore a 25mila euro, oltre 8 milioni di famiglie secondo le stime.
Quindi, le famiglie con Isee da 0 a 25mila euro riceveranno un contributo di 200 euro una tantum.
Per i nuclei con Isee fino a 9.530 euro, i 200 euro si sommeranno invece al bonus sociale per le bollette della luce: il contributo, già previsto, è di 167,90 euro l’anno per i nuclei da 1-2 componenti, a salire e fino a 240,90 euro per le famiglie numerose con oltre 4 componenti.
Il contributo sarà riconosciuto nel secondo trimestre 2025 a chi ha già presentato l’Isee e nel primo trimestre utile in caso di nuova presentazione.
Chi avrà diritto al bonus troverà quindi in ogni bolletta lo stesso sconto: ad esempio, se la fattura è emessa ogni 2 mesi e lo sconto lo sconto mensile è di 18 euro, in ogni bolletta troverà 36 euro di riduzione per bonus sociale (18 * 2). Il contributo si può richiedere anche per le bollette del gas e dell’acqua.
Per ottenere il nuovo bonus per le bollette, così come per richiedere il bonus sociale, occorre per prima cosa presentare la dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) e ottenere l’attestazione Isee che rispetti i valori previsti. Ma come si richiede l’Isee?
L’Isee è un indicatore che valuta la situazione economica dei nuclei familiari e permette di stabilire chi ha diritto all’accesso di prestazioni sociali agevolate.
Per ottenere la propria certificazione Isee è necessario compilare un documento che contiene le informazioni utili per descrivere la situazione economica del nucleo familiare, documento denominato dichiarazione sostitutiva unica o Dsu.
La Dsu può essere presentata in qualsiasi periodo dell’anno e si può richiedere in vari modi:
- Tramite l’Inps compilando online questo modulo messo a disposizione dall’istituto di previdenza;
- Al Caf: la Dsu può essere compilata e trasmessa attraverso i centri di assistenza fiscale che prestano assistenza gratuita ai cittadini sulla base di una convenzione stipulata con Inps;
- Isee precompilato: il servizio è disponibile in via sperimentale sul sito dell’Inps che mette a disposizione anche tre tutorial per spiegare le diverse fasi necessarie all’acquisizione della pre-compilata.
È anche possibile simulare il calcolo del proprio Isee, per capire subito se si ha diritto al bonus sociale per le bollette o ad altri tipo di agevolazioni.
Oltre all’Isee, bisogna prestare attenzione a chi è intestata la fornitura di luce, gas o acqua. Si distingue tra fornitura diretta e indiretta.
Per la fornitura diretta:
- Il contratto luce/gas/acqua deve essere intestato a uno dei componenti del nucleo Isee. Se il contratto è intestato a un altro soggetto (es. proprietario di casa, se l’abitazione è in affitto) il bonus non viene riconosciuto;
- Deve avere una tariffa per uso domestico (per il servizio idrico deve essere uso domestico di tipo residente);
- Deve essere attiva o momentaneamente sospesa per morosità.
In caso di fornitura centralizzata:
- La fornitura condominiale di gas o di acqua deve essere utilizzata in locali abitativi ed è attiva: vuol dire che il servizio deve essere in corso di erogazione;
- Solo per il servizio idrico, l’altro requisito necessario per ottenere il bonus è che il nucleo deve essere intestatario di una fornitura elettrica attiva e di tipo domestico.
Per altri dubbi si possono consultare le informazioni utili sul sito di Arera.