La Commissione Europea ha dato il via libera alle nuove misure proposte dall’Italia per sostenere l’occupazione di donne e giovani.
L’approvazione, come riporta quifinanza, apre la strada all’emanazione dei decreti attuativi relativi ai bonus previsti dal decreto Coesione, specificamente quelli destinati a incentivare l’assunzione di queste due categorie.
Il governo italiano ha avuto dall’Ue il permesso di procedere con l’implementazione di questi incentivi, che mirano a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani e donne.
La Commissione Europea ha approvato la misura riconoscendola come un aiuto di Stato compatibile con le normative europee.
L’autorizzazione è stata concessa ai sensi dell’articolo 107(3)(c) del Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea.
Le misure sono state valutate dalla Commissione come necessarie, appropriate, proporzionate e dotate di adeguate garanzie contro abusi e distorsioni della concorrenza.
Si tratta della prima autorizzazione ottenuta dall’Italia al di fuori dei Quadri Temporanei previsti per il periodo di crisi sanitaria legata alla pandemia di COVID-19 e al conflitto in Ucraina.
“Potremo dare nuovi strumenti ai giovani e alle donne per entrare nel mondo del lavoro e dalla combinazione delle varie misure contiamo di creare fino a 180mila nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato”, ha dichiarato il ministro del Lavoro Marina Calderone.
“Come abbiamo detto in occasione dei numeri record sull’occupazione in Italia, raggiunti in questi due anni di governo, c’è ancora tanto da fare e proprio giovani e donne sono i veri valori aggiunti che possono dare un’ulteriore spinta alla partecipazione di sempre più italiani al nostro mondo del lavoro, rafforzando così il nostro tessuto produttivo”.
Si prevede una spesa complessiva di 1,1 miliardi di euro.
Le risorse finanziarie provengono dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) e sono destinate a finanziare un esonero contributivo a favore dei datori di lavoro che assumono, entro il 31 dicembre 2025, giovani under 35 che non hanno mai avuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
L’incentivo si applica anche alle assunzioni di donne residenti nel Mezzogiorno che risultano prive di un impiego regolare da almeno sei mesi.
Gli altri requisiti per accedere al bonus, alternativi uno all’altro, sono:
- la residenza in una regione della Zes unica per il Mezzogiorno,
- essere impiegato in un settore con accentuata disparità occupazionale di genere;
- non avere un rapporto di lavoro regolarmente retribuito da 24 mesi.
I datori di lavoro che assumono queste categorie di persone potranno così beneficiare di una riduzione dei contributi previdenziali da versare, con l’eccezione di quelli dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
L’obiettivo di questa misura è duplice: da un lato, incentivare l’occupazione giovanile e femminile; dall’altro, favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di persone che hanno difficoltà a trovare un impiego stabile.
L’incentivo prevede un limite massimo per ciascun lavoratore di 500 euro mensili, da estendere fino a 650 euro nel caso di assunzione di giovani residenti nel Sud Italia e di donne. Sono esclusi i contratti di lavoro domestico e apprendistato.