Oggi si festeggia la Pentecoste, una delle ricorrenze cristiane più importanti dell’anno liturgico.
Il termine Pentecoste deriva dal greco antico e significa “cinquantesimo (giorno)”, infatti cade esattamente cinquanta giorni dopo la Pasqua e celebra la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti nel Cenacolo, luogo dell’ultima cena di Gesù.
Nella tradizione ebraica la Pentecoste si chiamava Shavuot ed era una festa agricola in cui si ringraziava Dio per i doni offerti dalla terra.
Si celebrava, anche in questo caso, 50 giorni dopo la Pasqua ebraica e coincideva con l’inizio della mietitura e la raccolta dei primi frutti.
Con il tempo la celebrazione si è arricchita di un ulteriore significato, ossia il ricordo del giorno in cui Dio consegnò a Mosè le Tavole della Legge sul Monte Sinai.
Perché si festeggia la Pentecoste?
Perché la discesa dello Spirito Santo, su Maria e gli apostoli, segna l’inizio della missione della Chiesa.
Gli Atti degli Apostoli recitano:
“Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi”.