Il 19 Settembre cadono le celebrazioni del culto di San Gennaro (nato a Benevento il 21 Aprile 272, morto a Pozzuoli il 19 Settembre 305).
Stiamo parlando del vescovo e martire cristiano, e del patrono di Napoli al centro, fra le altre cose, del tradizionale prodigio o miracolo della liquefazione del sangue.
La sua storia non è semplice da ricostruire, soprattutto operando una distinzione tra i fatti, anche quelli accettati dalla Chiesa, e le leggende popolari e folkloristiche che nel corso dei secoli hanno accompagnato la sua venerazione.
I riti preparatori per celebrare il Santo iniziano sempre il giorno prima, il 18 Settembre, con la famosa processione dalla Chiesa di San Lorenzo Maggiore alla Cattedrale e con l’accensione della lampada votiva sul sagrato del Duomo.
La mattinata del 19 Settembre ha inizio con la Lettura della Passione del Martire per poi procedere all’apertura della cassaforte con all’interno le ampolle del sangue di San Gennaro per essere esposte sull’altare maggiore.
L’auspicata liquefazione del Sangue del Martire viene annunciata dopo la solenne celebrazione Eucaristica.
Nel pomeriggio le ampolle con il Sangue verranno offerte alla venerazione dei fedeli.
Per la verità il prodigio della liquefazione del sangue si ripete ben tre volte l’anno: oltre al 19 Settembre (giorno del martirio di San Gennaro), il 16 Dicembre giorno del miracolo laico e il il miracolo di maggio in ricordo della prima traslazione delle Reliquie del Santo da Fuorigrotta alle Catacombe di Capodimonte.
Ancora, la credenza popolare considera la figura di Gennaro fondamentale nell’arresto dell’eruzione del Vesuvio del 1631, avvenuto in coincidenza di una processione in cui le sue reliquie furono portate in processione ed esposte di fronte al vulcano attivo.